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L’Aikido è uguale per tutti (?)

Per chi ama riflettere e farsi domande sull’Aikido e sulla sua pratica, consiglio di leggere gli scritti di Gabriele Pintaudi sul suo sito che trovate qui

Gabriele Pintaudi è un insegnate/praticante di Aikido che opera in Sicilia e per via della sua linea di pensiero, viene spesso osteggiato ed attaccato da chi non ne condivide le vedute.

Personalmente, lo trovo invece molto stimolante ed interessante.

A voi l’ardua sentenza.

E come sempre, meditate gente, meditate (e praticate ancor di più).

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Come si sta seduti secondo l’etichetta?

Come sappiamo, nella cultura giapponese si da molta importanza al rispetto delle regole (e dovrebbe essere così anche da noi… n.d.r) e di conseguenza anche lo stare seduti durante i momenti di pausa o saluto nella pratica dell’Aikido ha le sue.

Ricordo Endo Sensei, in un suo stage a cui ho partecipato, durante una spiegazione tecnica riprese in maniera energica e severa un praticante che stava seduto con la schiena appoggiata alla parete e le gambe distese. Dopo averlo rimproverato ribadì che non è ammissibile mancare di rispetto in quella maniera e che anche questo fa parte della pratica dell’Aikido.

Ho trovato in rete un piccolo contributo che mostra le varie forme “ammesse” secondo la linea di studio di Ikeda Masatomi Sensei.

Buona consultazione e come sempre prendiamo spunto di riflessione.

 

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i ventagli da guerra

in realtà era un' arma

tessen.jpgNoi occidentali siamo abituati ad usare il ventaglio per proteggerci dalla calura e dare un po’ refrigerio al viso. Nell’estremo Oriente, e quindi non solo in Giappone, il ventaglio veniva usato anche con altre funzioni tra le quali la difesa personale, l’offesa e, addirittura, come mezzo di comunicazione: è il ventaglio da guerra.
Del suo utilizzo, come arma, si trova già traccia nella mitologia dove non mancano duelli in cui uno dei contendenti non utilizzi un tipo di ventaglio da guerra. Ma è nell’epoca feudale, specialmente nel periodo di Edo, che questa arma ebbe il suo momento di gloria.
I ventagli di guerra erano usati principalmente come arma di difesa, ma, in taluni casi, anche come arma perl’attacco. Altro importante suo utilizzo era quello di trasmettere a distanza gli ordini dei comandanti durante una battaglia, ma questa funzione cadde presto in disuso quando nacqueto sistemi di comunicazione più pratici e sicuri.
Di questi tipi di ventagli, ce ne erano di varie forme (pieghevoli e non, piccoli e grandi, con fiocchi di stoffa) e di vario materiale (metallo, bambù, carta, rame, bronzo, legno).
Il tipo più conosciuto è forse il tessen che apparteneva all’arsenale personale di ogni Samurai. Il tessen poteva consistere in un ventaglio pieghevole (menhari-gata) o in una specie di randello che, a prima vista poteva sembrare un normale ventaglio pieghevole chiuso, ma era fatto di un unico bastone di metallo o di legno duro (tenarashi-gata). Per il basso prezzo, la maggiore efficacia e durata, i Samurai preferivano il tenarashi-gata che era usato anche dal corpo di polizia.
Ai samurai era impedito di portare spade, pugnali e altre armi in determinate situazioni: per esempio quando andavano a far visita ad un samurai di rango superiore o quando entravano in determinate aree della città. In questi casi il tessen, che i samurai potevano tenere con sè, assumeva una grande importanza come arma di difesa personale.
Esiste anche un’arte marziale, il tessenjutsu, che si basa sull’uso del tessen. E’ tuttora praticato in Giappone, seppure non sia molto diffuso, ma durante il periodo feudale il combattimento con i tessen erano molto frequenti e pare che, per esempio, un famoso spadaccino del 16° secolo fosse molto abile con il tessen di metallo.

Esistono altri tipi di ventagli da guerra:
– l’uchiwa, un ventaglio di metallo o legno, portato dagli alti ufficiali e che aveva varie funzioni (scudo contro le frecce, protezione dal sole e per trasmettere ordini ai soldati);
– il gunsen, ventagli pieghevoli, portati dai soldati, avevano le stecche interne di bronzo, o altro metallo, e quelle esterno di ferro;
– il saihai, usato nell’esercito per trasmettere ordini di spostamento delle truppe. Era composto da un ciuffo di stoffa attaccato ad un bastone.

Oltre a questi tipi di ventagli usati in ambiente militare, bisogna anche citare l’harisen, un ventaglio di carta, spesso di grandi dimensioni, usato principalmente nelle commedie teatrali e negli anime. Frequentemente lo si vede usato da un personaggio come arma da usare sulla testa dell’avversario producendo così un effetto comico e divertente per il pubblico.

 

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step by step

Diario di viaggio….di un aspirante 1° Dan…

Ovvero piccoli passi, che mi porteranno all’esame da Shodan….

Ho deciso di raccontare i miei stati d’animo e le mie paure ,ora ,che sono vicino al traguardo …      ( che in fondo come ben sapete,in realtà è solo un nuovo punto di partenza),  per acquisire il grado di cintura nera, o come diciamo Noi, 1° Dan.

Sia chiaro questo è il mio percorso,sono i miei dubbi, le mie paure,  io non so se tutti vivono questo evento con le mie fragilità e le mie insicurezze, forse veri guerrieri rideranno di me…ma io preferisco considerarmi un uomo semplice che combatte le sue paure.

Allora ho deciso (anche per me stesso) di raccontarmi, forse mi aiuterà a comprendermi meglio come artista marziale.

Questo articolo raccolto in tre mesi di preparazione, a ripassare le tecniche che la Comissione  Tecnica mi richiederà, viene pubblicato, ora che tutto è fatto, ma comincia a Gennaio 2014, a tre mesi dal mio D–Day   …….

Fase 1 la riflessione : 

E’ iniziato, come detto, il ripasso che condivido con Alex, lui darà il 3° dan, e abbiamo deciso che poi saremo fratelli di tatami, sapete, quelle idiozie che ci si inventa per farsi coraggio, ma che ti legano (come non lo fossimo già, dopo 11 anni che ci spiaccichiamo sul tatami ), ti fanno sentire meno solo e condividere aiuta.

Certo Lui, è già abituato , ne ha già passati 2 da Aikidoka e uno o due da Karateka, poi è tosto e lo vedo sicuro, io invece non essendo più un ragazzino la vedo come un’ opportunità da non sbagliare e sono passato dalla modalità :  “ Nun c’è né per nessuno, sono massiccio e pronto …”  alla  modalità: “ Chi io ? a no non ricordo nulla, e neanche capisco la vostra lingua …. parlate strano … non c’è la farò mai …”.

Forse la mia vera paura è di non essere all’altezza dei miei amici, che,  mi hanno preceduto in questi anni, con cui ho condiviso sudore, aikitaiso, e migliaia di Ikkio e sankio…e portare disonore al mio dojo e al mio Sensei, che ha sprecato tempo e sapone a lavar la capa al ciuccio … come si dice.

Sembra che non abbia mai tirato una tecnica di aikido fino ad oggi, o forse perché le tecniche sono tantissime e dovrò sudare molto tempo senza sosta, e tutti gli acciacchi si stanno evidenziando sento il dolore del ginocchio impedirmi il suwari  waza … bhè non so se è così per tutti, forse drammatizzo, o forse è normale.

Sta di fatto che sono arrivato a pensare- “ smetto … basta così, non è nelle mie corde..”, ma è la cosa per cui ho preso e dato botte, per cui mi sono lussato tutte due le spalle, per cui dopo 6 mesi di stop ho lottato per tornare, il motivo che 4 anni fa mi ha fatto smettere di fumare, perché devo avere il fiato per…. è il mio poter dire “  Ho concluso qualcosa!”, cavolo fosse l’ultima cosa che ….

E ora son qui che voglio arrendermi, e il guerriero ?

Devo tirare fuori la Tigre, vedremo …. a febbraio scriverò la seconda parte, lascio passare il mese, e ne mancheranno due …. poi si vedrà.

Per ora penso che: 

“ Ogni uomo, che conosce le sue paure, sa che dovrà combatterle, e trasformarle nella propria forza … chi non ha paure, non è un coraggioso, ma uno che non conosce se stesso ….”

 

Febbraio … fase 2 : la consapevolezza.

Eccoci qua …dopo neanche un mese è già cambiato il mio approccio, bhè mi sento più preparato, stò affilando le unghie e mettendo paglia nel fienile.

L’antico guerriero è tornato a ruggire …. Meno male,  ora accade questo piccolo inconveniente , faccio un esame chirurgico dritto dentro il cuore.

Insomma una passeggiata di salute accidenti … questo mi bloccherà almeno 10 giorni, è destino io le mie battaglie devo sempre combatterle con più avversari, ok, accetto la sfida….

Superato lo scoglio intervento, adesso mi rituffo nella preparazione più agguerrito che mai,

e penso :

“ Ogni cosa che ti capita nella vita, succede … perché il destino così ha deciso … ma se affronterai l’ostacolo, sai anche che una volta superato non sarà più un problema … ma una vittoria del tuo spirito …..”

 

Aprile il mese della verità

Ed eccoci qua …il giorno è arrivato , e io sono pronto……

L’ultima riflessione, bhè si dice di non guardare troppo al passato, ma il passato più presente, se mi passate il gioco di parole, è questa cintura Marrone,  diciamo che il colore non è un granchè di per se, ma è la cintura che mi ha dato di più, è quella che mi ha fatto crescere, che mi ha fatto sentire pronto…..

Per 2 anni l'ho indossata con orgoglio, mi permetteva di avere il posto vicino alla finestra..( ognuno avrà il suo posto nel suo dojo, il mio era questo…), facevo il saluto come kyu più anziano, ora il mio posto mi mancherà, ma lo lascio in buone mani di aikidoka, cambio fila e ricomincio…

12 aprile 2014  esame…………………

Oggi è battaglia, un bravo guerriero non fa previsioni, sa ciò che deve fare, cercherò di dare il massimo, non mollerò mai, il sudore sarà il mio compagno…e ora si và..!

“ Bushi no Kami ………………Banzai  !!!!!!!!!!!!!“

La storia finisce qua…come è andata a finire? …ma che domande fate !!!! ah ah ah….

Un’ abbraccio il Vostro OVO SAN

 

 

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Festival dell’oriente 2014

da Festivaldelloriente.net

 

Esplorare l’Universo d’Oriente

Immergersi nelle culture e nelle tradizioni di un Continente sconfinato. Dal 24 al 27 Aprile e dal 1 al 4 Maggio 2014 al Parco Esposizioni Novegro di Milano, ritorna la magia dell’Oriente. Dopo l’ennesimo straordinario successo della quinta edizione, tenutasi a fine Ottobre a Carrara, centomila metri quadrati di spazio coperto e scoperto saranno completamente a tua disposizione per imparare a conoscere l’Oriente. Mostre fotografiche, bazar, stand commerciali, gastronomia tipica, cerimonie tradizionali, spettacoli folklorisitici, medicine naturali, concerti, danze e arti marziali si alterneranno nelle numerose aree tematiche dedicate ai vari paesi in un continuo ed avvincente susseguirsi di show, incontri, seminari ed esibizioni. Interagisci e sperimenta gratuitamente decine di terapie tradizionali, visita il settore dedicato alla salute e al benessere con i suoi padiglioni dedicati alle terapie olistiche le discipline bionaturali,lo yoga, ayurvedica, fiori di bach, theta healing, meditazione, spazio vegano, reiki, massaggi, ci kung, tai chi chuan, shiatsu, tuina, bio musica, rebirthing, integrazione posturale, e molte altre ancora. Lasciati trasportare nella magia dell’oriente: India, Cina, Giappone, Thailandia, Indonesia, Egitto, Marocco, Sri Lanka, Malesia, Vietnam, Tibet, Mongolia, Nepal, Birmania, Bangladesh, Corea, ect…                                                                                                                 

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i colori in giapponese

I colori in giapponese

 
Oggi parleremo di una cosa semplice, i colori, non mi soffermerò su tutte le tonalità esistenti ma mi limiterò ad indicare quelli di uso comuni, gli altri se volete potete cercarli sui dizionari oppure derivarli da un oggetto come vedremo più sotto.
Colore Hiragana Romanji Derivazione Particella
白 しろ shiro Bianco い
黒 くろ kuro Nero い
青 あお ao Blu (e *Verde) い
赤 あか aka Rosso い
黄色 きいろ kiro Giallo い
茶色 ちゃいろ chairo Marrone(color tè) い
緑 みどり midori Verde の
黄緑 きみどり kimidori Verde Chiaro の
紫 / 紫色 むらさき / むらさきいろ murasaki / murasakiiro Viola の
藍色 あいいろ aiiro Indaco(color indaco) の
桃色 ピンク / (ももいろ)** pinku / (momoiro)** Rosa(color pesca) の
橙色 オレンジ / (だいだいいろ)** orengi / (daidaiiro)** Arancione(color arancia) の
灰色 グレー / (はいいろ)** Guree / Haiiro Grigio(color cenere) の
水色 みずいろ Mizuiro Azzurro(color acqua) の
空色 そらいろ Sorairo Celeste(color cielo) の
金色 きんいろ kiniro Oro(color oro) の
銀色 ぎんいろ Giniro Argento (color argento) の

 

** Parole ormai in disuso nel vocabolario corrente, sostituite da quelle più moderne di derivazione straniera.

Come avete notato, alcuni colori hanno un nome proprio mentre altri richiamano il colore di un oggetto, ad esempio (kuro) indica il nero ma se volessimo dire grigio diremmo はいいろ(haiiro) dove hai è l'la cenere e iro significa colore, quindi sarebbe color cenere.
Utilizzando un nome di un oggetto seguito da iro possiamo indicare moltissimi tipi di colori, ammesso che l'oggetto indicato abbia un colore ben definito.

Come usarli, La grammatica
I colori in giapponesi sono sempre dei sostantivi, per trasformarli in aggettivo si utilizzano delle particelle, che sono i e no.
Le regole grammaticali per il loro utilizzo sono abbastanza semplici, una per i colori con la particella i ed una per quelli con la no.
In realtà se si utilizzasse sempre la particella no, non si commetterebbe un errore ma quando è possibile, è più corretto usare la particella i.

Alcuni esempi di colori con i quali si usa la particella i "い"

  • Il mare è blu – Umi wa Aoi desu
    (umi è il mare, desu il verbo essere)
     
  • Mangio una mela rossa – Akai ringo wo tabemasu
    (ringo significa mela, tabemasu mangiare)

    Alcuni esempi di colori con i quali si usa la particella no "の"
     

  • L'orologio grigio è costoso – haiiro no Tokei wa takai desu
    Il gatto arancione ̬ carino Рdaidaiiro no neko wa kawai desu
    (neko è il gatto, kawai significa carino)

    Se volessimo invece dire:

  • La gonna è rosa – Sukato wa kikiiro desu
    (sukato significa gonna, desu è il verbo essere)
    Non bisogna usare la particella no, perchè con il verbo essere non si usa.

    Usare il no anche con i colori a cui normalmente si aggiungerebbe i è corretto, ad esempio si può scrivere:

  • La neve bianca è fredda – Shiro no yuki samui desu
    (yuki significa neve e samui fredda)

    Quando il colore è usato come sostantivo non si usano particelle, ad esempio in questo caso:

  • Il mio colore preferito è il viola – watashi no sukina iro wa murasaki desu
    (watashi significa io, sukina sta per preferito, desu è il verbo essere)

    Spero di essere stato chiaro e di non aver commesso errori grossolani, è tardi e sono un po stanco. 🙂

 

*Curiosità, perchè con Ao si indica sia il colore blu che quello verde?
Vi capiterà spesso di restare stupiti quando sentirete un giapponese parlare del cielo azzurro o di una mela verde utilizzando la stessa parola ao.
In realtà questo problema ha origini antiche quando si utilizzavano parole per distinguere solo quattro colori: il rosso あか (明色), il nero くろ (暗色), il bianco しろ (顕色) ed il blu あを (漠色).
Con il termine usato per il blu si indicavano tutti i colori freddi come il grigio, il viola, il verde e perfino i colori che tendevano al nero.
Negli anni successivi poi la gamma di colori indicata da ao si restrinse sempre di più fino ad indicare soltanto le sfumature di colore tra il blu e il verde.
Poi venne aggiunta al vocabolario comune la parola 緑(みどり),che stava ad indicare però solamente una gamma ristretta di tonalità che si avvicinavano al verde.

Dopo la seconda guerra mondiale iniziarono a distinguere i due colori utilizzando due kanji, quindi parole, differenti 青 e 緑..
Questo cambiamento non modifico però tutto il vocabolario giapponese, infatti molte parole con 青 conservano il vecchio significato..
Ad esempio, quando troviamo scritto 青馬 (あおうま), che potremmo tradurre come cavallo blu, in realtà il significato è cavallo dal manto scuro. Anche per indicare una mela acerba ad esempio si utilizza il kanji di blu, ma il significato deriva dal fatto che le mele acerbe sono verdi e che quindi quella parola in passato indicasse anche il verde.

La parola "ao" significa dunque anche qualcosa di acerbo, non maturo o senza esperienza, se invece la usiamo per indicare il colorito di una persona, vuol dire che quella persona è pallida, ha preso un bello spavento o sta poco bene.

Un'altra cosa che potrà sembrarci strana è che i giapponesi usano la parola "あおしんご "per indicare il colore verde al semaforo, anche se "ao" come abbiamo visto, ha il significato di blu ma ufficilamente il colore verde del semaforo andrebbe indicato con midori.

 

 

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IL LATO OSCURO

“ Il lato oscuro, dell’ Aikido !”

Intanto, la domanda che mi sono posto è, esiste?

Se la risposta fosse si, mi chiederei come posso riconoscerlo?

 

Ma partiamo dall’antefatto, capita che ogni tanto,  Sensei Ezio ( mi limito al nome perché non ama la pubblicità, e afferma che il suo Aikido si nota attraverso i suoi  ALLIEVI…..), già questa considerazione dovrebbe far riflettere, comunque, Vi dicevo, capita che tiri fuori tecniche inaspettate ,e le definisca “ IL lato oscuro”.

                                            

Noi solitamente, voliamo con la fantasia a STARS WARS, la famosa saga di G.LUCAS, il lato oscuro della forza, bhè, non c’è nulla di più vero, dato che il film stesso è basato come si racconta sulle tecniche dei samurai e dell’ aikido stesso, la forza sarebbe il KI.

Queste tecniche che ci propone sono solitamente molto concentrate e dolorose e le distribuisce a livelli alti di cintura,come forma di novità, la cosa che Mi incuriosisce non’è la parte tecnica in se stessa, perché come tutti, le tecniche le impari subendole e proponendole, quindi c’è sempre molta animosità nel cercare di imparare le novità, ma la definizione stessa Lato oscuro.

Cosa si nasconde dietro a questo significato?

                                                                                     

L’Aikido è per antonomasia l’arte marziale della pace e armonia, è qui siamo d’accordo, non cercare la rissa ma il confronto seguendo le radici dell’amore e il rispetto per l’avversario, che in realtà ,non dovremmo nemmeno definire avversario, ma colui che…ci osteggia, ci interrompe il passo, vedete Voi.

Quindi si parla di amore, uno stato spirituale interiore, di quiete e controllo, coscienza del SE, e consapevolezza della propria forza o capacità.

E’ il lato oscuro quando esce fuori?  pensando che la pratica nel Dojo sia il Lato Bianco dell’ Aikido, anni e anni di Buki Waza, di flessioni di kote gaeshi di irimi nagè di  ….., insomma anni di lavoro con i fratelli del dojo, con gli amici degli stage i seminari in giro a seguire questo e quel grande Maestro che arriva dal Giappone o dalla Nostra Europa e via discorrendo…

Oh, si, tutto chiaro, ma il mondo fuori com’è?

Totalmente diverso, mettiamo il caso che Vi troviate in situazione di pericolo, o che qualcuno minacci Voi o i vostri familiari, la fidanzata,ecc..

Ma, siamo sicuri, che se vi si presenta l’occasione (senza rischiare la vita, perché di solito gli Eroi sono quelli morti..insomma non siamo tutti Segal o Bruce Lee), dicevo siamo sicuri che sareste caritatevoli, armoniosi e amorevoli nei confronti del vostro avversario?

                                                         

Io personalmente, no! Credo che l’animal Warrior che vive nel profondo del mio Yang prenderebbe il sopravvento, l’italico sanguinolento mangiator di uomini….lascerebbe lo spazio al “…Mò so azzi tuoi!”

Allora è questo il Lato oscuro, rabbia , crudeltà,odio…così improvviso da non riuscire a dominarlo? Ma la posta in palio è alta se si tratta di Noi, a cosa è servito tutti questo allenamento, sudore , dolore preso e dato, siamo Guerrieri, ci siamo preparati siamo pronti…è la guerra!

Ho imparato tanto perché lesinare nelle legnate, chi di Voi non ha mai fatto questo pensiero?

 

                                          

 

Diamo sempre una spiegazione a tutto…noi…siamo bravi in questo, del resto guarda il mondo…attentati , accoltellamenti fuori dagli stadi, furti, rapine….l’occasione fa l’uomo ladro si dice….si è così, bando al puritanesimo,è così.

Se cammini per strada noterai che la maggior parte delle persone cammina con lo sguardo basso, o la testa nel telefonino, tutti seri e imbronciati nei loro costosissimi completi di moda…se fai l’occhiolino ad un bimbo curioso che ti guarda attraverso una vetrina ,sei un maniaco…ma sono solo i bimbi che sorridono, lo avete notato?

Mi è capitato recentemente di fare Aiki-bimbo dal mio amico Rubatto, ma è una cosa meravigliosa, avevano energia positiva da vendere, era gioco allo stato puro, solo divertimento!

Certo non’è l’aikido che conosciamo noi, ma è il seme di esso…

Allora IL lato oscuro, potrebbe essere la perdità della nostra fanciullezza, il saper ridere con gli amici, le Bischerate,(come nel film “amici miei..”), il condividere, il saper giocare il non prenderci troppo sul serio…

Essere meno samurai e un po’ più fanciulli, e si, sembra la ricerca del paese dei balocchi, ma io non sono Pinocchio e neanche voi.

D'altronde se c’è lo Ying e Yang,

se c’è il bene è il male,                                            

 c’è il lato chiaro e il lato scuro dell’ Aikido,       

perché negarlo, anzi se imparassimo a conoscerlo potremmo comprenderne lo spirito e riuscire a dominarlo, nella consapevolezza della sua esistenza.

Perché comunque sono sempre gli uomini e la loro intelligenza a fare la differenza.

OVO SAN

 

 

 

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Mostra “SPIRITO DEL GIAPPONE”

 

“SPIRITO DEL GIAPPONE” Torino

immagine_mostra_Held_20131016043455.__255_151“SPIRITO DEL GIAPPONE”29 ott. 2013- 12 gen. 2014

(L’Evento, organizzato dal Museo d’Arte Orientale MAO di Torino, offre un programma ricco di appuntamenti con la cultura giapponese, che si sviluppa intorno alla mostra fotografica dedicata al Giappone della fotografa francese Suzanne Held, realizzata in collaborazione con il Musée des Arts Asiatiques di Nice. Avranno luogo la cerimonia di chado a cura di Chiyuki Mitsumori, l’ikebana a cura di maestra Sato e di Associazione Wafu School of Ikebana, l’incontro e dimostrazione di calligrafia shodo a cura di Hiraoka, la danza butoh. Sono inoltre previste conferenze sui bonsai, sulla figura del guerriero giapponese attraverso i secoli, sul restauro delle opere giapponesi in carta e sulla carta giapponese come oggetto d’arte e forma di espressione artistica rappresentata dagli origami, esposizioni di ikebana e bonsai e altri eventi.)MAO-Museo d’Arte Orientale a Torino
Sala di esposizioni temporanee
Via San Domenico, 9/11

 

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Festival dell’oriente Novembre 2013

http://festivaldelloriente.net

 

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antonio inoki

Passando al mondo dello sport recente è il caso di Josefa Idem, campionessa olimpica o ancora il canoista Antonio Rossi o la sciatrice Manuela Di Centa, diversi insomma gli sportivi italiani che hanno deciso di dare un loro contributo candidandosi nelle elezioni nazionali o locali e diventado anche ministri.

Decisamente particolare è il caso di Antonio Inoki, che non è solo un ex sportivo diventato senatore, ma molto di più. La sua figura di lottatore è quasi mitica, legata non solo alle sue imprese sul ring, ma anche al personaggio di un famoso fumetto che è ispirato a lui.

Chi non conosce il cartone animato L'Uomo Tigre? Ebbene, nel famoso manga, Antonio Inoki era uno dei personaggi del racconto ed era anche amico del protagonista, il famosissimo Uomo Tigre.

E' considerato come uno dei più grandi wrestler della storia del Giappone. Nel famoso manga e cartone TV della serie l'Uomo Tigre compare con un ruolo secondario, ma è anche il lottatore che è riuscito a sconfiggere Naoto Date, ovvero l'Uomo Tigre, prima di diventare suo amico. A 70 anni, Inoki non è un esordiente della politica, ma vanta una carriera di tutto rispetto. 

Inoki del manga "Uomo Tigre"

Nel 1989 aveva fondato il Partito dello sport e della pace (スポーツ平和党 Supōtsu heiwa tō) con cui venne eletto alla Camera dei Consiglieri.  Inoki fu il primo wrestler al mondo ad essere eletto a legislatore di una nazione. Nel corso della sua legislatura, continuò a lottare e ad organizzare show. Nel 1995 non venne rieletto ed abbandonò la scena politica.

Nel corso degli anni, Inoki si è speso per diverse cause internazionali, come la liberazione di ostaggi in Irak e nell'occasione incontrò Saddam Hussein, o ancora, impegnandosi con diverse inziative per migliorare le relazioni tra Giappone e le due Coree.

Nell'ultima tornata elettorale giapponese, che ha visto il successo del partito al governo del premier Shinzo Abe, Inoki ha ottenuto l'elezione al Senato nipponico per il Restoration PartySono felice, mi occuperò di energia e agricoltura, temi che conosco ha dichiarato poco dopo l'elezione.

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