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Archivio mensile Agosto 25, 2013

le vignette di ovo san

si riparte…

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le vignette di Ovo san

Cari Amici Aikidoki, del Dojo " BUSHI NO KAMI" .
Ormai siamo a pochi giorni, dall' inizio della nuova stagione, ( che per me è molto importante ) e il Vostro vignettaro di fiducia Vi regala questa Copertina , come augurio di buon anno di pratica a tutti.
Nel frattempo stò già lavorando per mantenere lo Humor attivo nel nostro sito, c'è ne sarà per tutti i gusti eh eh…
godetevi queste vacanze , un saluto il Vostro  OVO SAN
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Hiroshima e Nagasaki 68 anni fa…

Il bombardamento atomico di Hiroshima e Nagasaki

 
Print Friendly Un bellissimo articolo sulla memoria per non dimenticare …Osvaldo
 

L’attacco atomico alla città giapponese di Hiroshima, insieme a quello su Nagasaki, avvenuto qualche giorno dopo, è un episodio che ha segnato profondamente la storia. L’ordigno, lanciato dall’Aeronautica militare americana alle 8.16 del 6 agosto 1945, durante il Secondo Conflitto Mondiale, ha causato la morte di circa duecentomila persone, per lo più civili. Le implicazioni etiche di tale grave episodio sono state tante, perché per la prima volta, durante un conflitto bellico, si è utilizzata un’arma di distruzione di massa come la bomba atomica.

Hiroshima, 6 agosto 1945: lo scoppio della bomba atomica

Hiroshima, 6 agosto 1945: lo scoppio della bomba atomica

Secondo il punto di vista degli Americani i bombardamenti atomici su Hiroshima e Nagasaki erano stati previsti per accorciare i tempi della Seconda Guerra mondiale, risparmiare parecchie vite tra i militari e i civili ed evitare l’invasione da parte del Giappone. L’opinione pubblica giapponese, invece, è di un altro avviso: si tratta di un vergognoso crimine di guerra messo in atto per portare alla resa il Giappone. Resta il fatto che un simile episodio non si è mai più replicato durante i conflitti bellici.

Gli Stati Uniti avevano testato la bomba atomica nel corso di un progetto scientifico-militare denominato “Manhattan”: una bomba di prova fu esplosa nel Nuovo Messico il 16 luglio 1945. Gli episodi di Hiroshima e Nagasaki si ricordano per le modalità e l’arma utilizzate, ma gli Alleati erano soliti colpire gli avversari con bombardamenti che causavano tantissime perdite umane (è noto in Germania il bombardamento di Dresda, mentre in Italia furono pesantemente colpite città come Catania, Napoli, Bari, Messina e Foggia).

Nell’estate del 1945 ad essere distrutte furono le due città di Tokyo e Kobe. Gli Stati Uniti decisero di non “sprecare” la bomba atomica contro un arsenale militare, ma di puntare ai centri abitati per sfruttare gli effetti psicologici che l’episodio avrebbe avuto sulla popolazione ed il governo giapponese.

Per questo fu scelta Hiroshima, che a quell’epoca era un centro strategico dal punto di vista militare, ma anche un polo industriale molto produttivo. Gli Alleati scelsero questa città come obiettivo perché nei dintorni non vi erano campi di prigionieri di guerra. Al momento dello scoppio della bomba atomica, avvenuta il 6 agosto, pare che ad Hiroshima ci fossero circa 255 mila abitanti, anche se questa stima risulta alquanto approssimativa.

 

Il dopo-bombardamento

L’avvicinamento dei velivoli americani nello spazio aereo giapponese fu subito rilevato dai radar, ma poco prima del lancio della bomba l’allarme fu ridimensionato perché gli aerei non erano bombardieri, quindi potevano essere facilmente tenuti sotto controllo. L’esplosione della bomba atomica avvenne a 580 metri dal suolo, e lo scoppio violentissimo provocò la morte di circa ottantamila persone. Il 90% della città fu rasa al suolo, e le fiamme divorarono in pochissimo tempo la maggior parte degli edifici presenti.

Una foto di Hiroshima rasa al suolo dalla bomba atomica

Una foto di Hiroshima rasa al suolo dalla bomba atomica

Dal quartiere generale di Tokyo non si resero subito conto dell’accaduto: la linea telegrafica centrale era saltata e non vi era possibilità di raggiungere Hiroshima in alcun modo. Un ufficiale di volo fu mandato ad effettuare un sopralluogo e riferire cosa fosse successo. A circa 160 km dalla città l’ufficiale ed il suo copilota notarono con stupore i resti che la bomba atomica aveva lasciato.

Dopo aver informato Tokyo, furono organizzati subito i soccorsi. Le persone sopravvissute (circa il 20% della popolazione) morirono successivamente per avvelenamento a causa delle radiazioni e per le necrosi sopraggiunte. Il presidente americano Harry Truman si aspettava che il Giappone si arrendesse alle loro condizioni, e per fare piegare i giapponesi organizzò una campagna di avvertimento in tutta la nazione tramite volantini ed appelli radio.

Nagasaki, 9 agosto 1945: il fungo atomico

Nagasaki, 9 agosto 1945: il fungo atomico

Dopo che l’Unione Sovietica dichiarò guerra al Giappone, l’America pianificò il secondo attacco, che venne attuato il 9 agosto 1945 contro la città di Nagasaki. I due gravissimi episodi, verificatisi a breve distanza l’uno dall’altro, piegarono il Giappone alla resa, che avvenne il 15 agosto 1945: la Seconda Guerra Mondiale era ormai terminata.

Perché la bomba atomica?

Il dibattito sull’utilizzo della bomba atomica durante il conflitto bellico vide schierati da una parte i sostenitori, dall’altra gli oppositori. Secondo il punto di vista di alcuni studiosi, se la bomba atomica doveva essere un “avvertimento” le stragi di Hiroshima e Nagasaki potevano essere evitate scegliendo di lanciarla in una zona non abitata. Alcuni storici considerano gli episodi di Hiroshima e Nagasaki come veri e propri atti di terrorismo di stato.

La città di Nagasaki prima e dopo la bomba atomica

La città di Nagasaki prima e dopo la bomba atomica

Alcuni invece ritengono che l’uso della bomba atomica sia stato inutile, visto che i Giapponesi nella realtà erano già stati sconfitti. Per altri commentatori la bomba atomica che ha colpito le due città giapponesi era un chiaro monito anche per l’Unione Sovietica. Insomma, a quanto pare ci sono anche elementi di strategia militare che hanno determinato la scelta di un arma di distruzione di massa, ma comunque la si guardi la storia la ricorderà come una scelta deprecabile.

 

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le feste in Giappone

祭り
Festività

GENNAIO
Shōgatsu (Anno nuovo) – I primi giorni del nuovo anno rappresentano una festa molto importante in Giappone, ricca di segni di buon auspicio. La casa viene pulita da cima a fondo (susuharai) per eliminare tutte le impurità fisiche e spirituali del passato e si mettono ai due lati della porta dei rami di pino (kadomatsu). Si appende inoltre una fune di paglia con striscioline di carta (shimenawa), per evitare agli spiriti maligni di entrare nella casa. Durante questa festa si mangiano omochi (riso bollito lavorato fino a formare delle palline) grigliati o in una zuppa chiamata ozoni

Tutti i preparativi devono essere fatti entro l’ultimo dell’anno, poi tutti i negozi chiudono e seguono tre giorni di vacanza chiamati Shōgatsu Sanganichi in cui lavorano solo gli addetti ai servizi primari (trasporti ad es.) e in occasione dei quali ciascuno ritorna alla propria casa.

Chi desidera può ascoltare a mezzanotte il Joya no kane, cioè i 108 rintocchi della campana (tsurigane) del tempio buddista. Altrettante sono le pene dell’uomo e ascoltando tutti i rintocchi ciascuno può esserne liberato.

Il primo dell’anno si fa visita ad altre famiglie a cui c’è l’usanza di donare un’offerta in denaro (otoshidama). In questi tre giorni molte persone visitano i santuari locali  (hatsumairi), spesso indossando il loro kimono.

Un’usanza molto diffusa è spedire agli amici una cartolina di buon anno chiamata nengajō.

 

15, Seiji no hi (Giorno della maggiore età ) –  Si festeggiano tutti i giovani che nell’anno compiono 20 anni. Questo evento segna il passaggio all’età adulta; inoltre I giovani possono cominciare a votare, bere e fumare. In questo giorno di festa nazionale le ragazze indossano il loro furisode.

 

 

FEBBRAIO

3, Setsubun – Si celebra un giorno prima dell’inizio della primavera secondo il calendario lunare e non è una festa nazionale. Per secoli i giapponesi hanno compiuto riti con lo scopo di cacciare gli spiriti malvagi. Durante il periodo Kamakura si tenevano lontani gli spiriti con l’odore di sardine bruciate, fumo e rumore di tamburi. Oggi il rito più diffuso è gettare fagioli tostati intorno alla casa e ai templi gridando: "Oni wa soto! Fuku wa uchi!" (demoni fuori, felicità dentro). Poi si raccoglie un numero di fagioli pari all’età e si mangiano.

11, Kenkoku kinenbi (Anniversario della Fondazione della Nazione);

14, Valentine’s Day – Solo le donne regalano cioccolata agli uomini, anche ai colleghi e al capoufficio.

 

 

MARZO

3, Hina matsuri (Festa delle bambole) – In questo giorno le famiglie augurano alle loro figlie successo e una vita felice. Questa festa ha origine in Cina, dove si pensava che la sfortuna sarebbe passata dalle ragazze alle bambole. Le bambole (hina) sono esposte nelle case insieme a fiori di pesco, in casa si beve sake dolce e si mangia chirashi sushi.  
 

14, White Day – Gli uomini regalano cioccolata alle donne.

 21, Shunbun no hi (Equinozio di primavera) – Festa nazionale.

 

 

APRILE E MAGGIO

Hanami 

È il “rito” di contemplare i ciliegi in fiore durante tutto il mese; in autunno c’è il Kōyō, cioè la contemplazione delle foglie colorate degli aceri.

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La Settimana Dorata:

  • 29 aprile, Midori no hi (Giornata della natura)

Anniversario della nascita dell’imperatore Hirohito, trasformata dopo la sua morte in una festa nazionale dedicate all’ambiente che lui amava moltissimo.

  • 3 maggio,  Kenpō kinenbi (Anniversario della Costituzione)
    Entra in vigore la Costituzione del 1947.
  • 4 maggio, Kokumin no kyujitsu (Giorno centrale – ponte per far continuare la Golden Week)
  • 5 maggio, Kodomo no hi (Giorno del bambino)

È il corrispondente maschile della festa delle bambole, in cui I genitori augurano ai loro figli maschi un futuro felice. Vengono appese fuori carpe di carta e esposte in casa bambole che raffigurano samurai a simboleggiare potere e successo.

 

 

LUGLIO

 

7, Tanabata matsuri – Secondo la leggenda, le stelle Kengyu (Altair) e Shokujo (Vega) che sono separate dal fiume del cielo Ama no gawa (la Via Lattea), lasciano il proprio posto per  incontrarsi. Shokujo era una principessa figlia di un re celeste e di una tessitrice: un giorno mentre tesseva un abito per il padre alzò lo sguardo e vide un pastore che vegliava sulle sue mucche. Attratta dal giovane lasciò il suo lavoro e andò a conoscerlo. I due si innamorarono e decisero di sposarsi: la principessa smise di tessere e il giovane smise di guardare le mucche. Il re decise allora di separarli costringendoli a stare sulle due diverse sponde della Via Lattea e permettendo loro di incontrarsi solo una volta all’anno. La principessa era disperata perché non c’era alcun ponte ad unire le due sponde, così uno stormo di gazze si affollò tra le due rive consentendo ai due di attraversare il fiume. In passato le ragazze chiedevano alla principessa di diventare abili nella calligrafia e nella tessitura e i contadini chiedevano al pastore un buon raccolto. Rami di bambù vengono appesi fuori dalle case e decorati con esempi di calligrafia e kimono di carta come tributo alla principessa.
Terzo lunedì del mese, Umi no hi – Festa nazionale introdotta da poco, per celebrare l’oceano.

 

AGOSTO
14 – 16, Obon – È conosciuta dagli stranieri anche come Festa delle Lanterne, ma ricorda la ricorrenza di Ognissanti. Gli spiriti degli antenati morti fanno visita agli altari dedicati a loro nelle case dove vengono poste speciali offerte di cibo. Al tramonto del 16 del mese lanterne di carta colorata vengono accese e lasciate sul fiume affinché proteggano gli spiriti durante il ritorno verso la terra dei morti. In vista dell’Obon, le case e i cimiteri vengono puliti e si acquistano decorazioni, cibo e offerte presso il mercato allestito per l’occasione. Le decorazioni sono costituite da rami di pino e sakaki, entrambe piante sacre, insieme agli omochi (riso bollito lavorato fino a formare delle palline), frutta e incenso. Nei templi e nei cortili delle scuole si fa una danza comunitaria detta Bon Odori: i movimenti della danza sono scanditi  dai canti e da un grosso tamburo. Di solito i partecipanti a questi eventi indossano lo yukata. I bambini amano gli hanabi, piccoli petardi accesi in occasione di ritrovo in famiglia.

 

 

SETTEMBRE E OTTOBRE

Terzo lunedì del mese, Keirō no hi (festa dell’anziano) – Festa nazionale.

23, Shubun no hi (Equinozio d’autunno) – Festa nazionale (in questo periodo si contempla la luna, Tsukimi).

Secondo lunedì di ottobre, Taiiku no hi (Giornata dello sport) – Anniversario dell’apertura dei giochi olimpici del ’64 a Tōkyō.

 

 

NOVEMBRE

3, Bunka no hi (Giorno della cultura).

15, Shichigosan (7, 5, 3) – Non è una festa nazionale, ma un giorno dedicato alle bambine di 3 e 7 anni e ai bambini di 3 e 5 anni, che visitano i santuari indossando il kimono, in occasione della quale si augura loro una crescita forte e sana. 

23, Kinro kansha no hi (Giorno di ringraziamento per il lavoro) – Festa nazionale.

 

 

DICEMBRE

23, Tennō no tanjōbi (Compleanno dell’imperatore) – Festa nazionale che cambia in base alla data di nascita dell’imperatore sul trono.

25, Christmas (Natale) – Non è una festa nazionale né religiosa, ma una giornata da trascorrere insieme al proprio partner.

 

 

 

 

 

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