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Archivio annuale 15/06/2014

i ventagli da guerra

in realtà era un' arma

tessen.jpgNoi occidentali siamo abituati ad usare il ventaglio per proteggerci dalla calura e dare un po’ refrigerio al viso. Nell’estremo Oriente, e quindi non solo in Giappone, il ventaglio veniva usato anche con altre funzioni tra le quali la difesa personale, l’offesa e, addirittura, come mezzo di comunicazione: è il ventaglio da guerra.
Del suo utilizzo, come arma, si trova già traccia nella mitologia dove non mancano duelli in cui uno dei contendenti non utilizzi un tipo di ventaglio da guerra. Ma è nell’epoca feudale, specialmente nel periodo di Edo, che questa arma ebbe il suo momento di gloria.
I ventagli di guerra erano usati principalmente come arma di difesa, ma, in taluni casi, anche come arma perl’attacco. Altro importante suo utilizzo era quello di trasmettere a distanza gli ordini dei comandanti durante una battaglia, ma questa funzione cadde presto in disuso quando nacqueto sistemi di comunicazione più pratici e sicuri.
Di questi tipi di ventagli, ce ne erano di varie forme (pieghevoli e non, piccoli e grandi, con fiocchi di stoffa) e di vario materiale (metallo, bambù, carta, rame, bronzo, legno).
Il tipo più conosciuto è forse il tessen che apparteneva all’arsenale personale di ogni Samurai. Il tessen poteva consistere in un ventaglio pieghevole (menhari-gata) o in una specie di randello che, a prima vista poteva sembrare un normale ventaglio pieghevole chiuso, ma era fatto di un unico bastone di metallo o di legno duro (tenarashi-gata). Per il basso prezzo, la maggiore efficacia e durata, i Samurai preferivano il tenarashi-gata che era usato anche dal corpo di polizia.
Ai samurai era impedito di portare spade, pugnali e altre armi in determinate situazioni: per esempio quando andavano a far visita ad un samurai di rango superiore o quando entravano in determinate aree della città. In questi casi il tessen, che i samurai potevano tenere con sè, assumeva una grande importanza come arma di difesa personale.
Esiste anche un’arte marziale, il tessenjutsu, che si basa sull’uso del tessen. E’ tuttora praticato in Giappone, seppure non sia molto diffuso, ma durante il periodo feudale il combattimento con i tessen erano molto frequenti e pare che, per esempio, un famoso spadaccino del 16° secolo fosse molto abile con il tessen di metallo.

Esistono altri tipi di ventagli da guerra:
– l’uchiwa, un ventaglio di metallo o legno, portato dagli alti ufficiali e che aveva varie funzioni (scudo contro le frecce, protezione dal sole e per trasmettere ordini ai soldati);
– il gunsen, ventagli pieghevoli, portati dai soldati, avevano le stecche interne di bronzo, o altro metallo, e quelle esterno di ferro;
– il saihai, usato nell’esercito per trasmettere ordini di spostamento delle truppe. Era composto da un ciuffo di stoffa attaccato ad un bastone.

Oltre a questi tipi di ventagli usati in ambiente militare, bisogna anche citare l’harisen, un ventaglio di carta, spesso di grandi dimensioni, usato principalmente nelle commedie teatrali e negli anime. Frequentemente lo si vede usato da un personaggio come arma da usare sulla testa dell’avversario producendo così un effetto comico e divertente per il pubblico.

 

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le vignette di Ovo san

un mio antico antenato , ai tempi del neanderthal…

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Vizi di postura e atteggiamento

Trascrivo, al fine di riflessione, quanto scritto dal Maestro Tada su di un cartellone esposto durante un suo seminario in proposito delle scorrette posture sia fisiche che di comportamento che molti di noi si portano dietro durante la pratica.

Per chi volesse conoscere più in dettaglio la storia del personaggio storico sotto menzionato lo può fare a questo link:

http://www.musubi.it/index.php/koryu/maestri/421-nobutsuna

"

Dagli insegnamenti di Kamiizumi Isenokami (maestro di spada del XVI secolo) sui vizi di postura e movimenti sbagliati dei principianti:

  • colpire distrattamente e senza convinzione
  • affrontare l'avversario con spirito di contrapposizione
  • non tenere la spada saldamente
  • tempo sbagliato ed insicuro del colpo
  • piegare la schiena
  • irrigidire il corpo
  • trascinare i piedi e le gambe
  • fare gesti frettolosi
  • avere dubbi sulle intenzioni dell'avversario
  • avere timore, essere insicuro
  • mettere tensione nelle spalle
  • essere pieni di se.

"

e su questi punti, come sono solito concludere, meditate gente meditate.

 

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armonia e condivisione

il giorno 27 maggio, abbiamo ospitato il Maestro Vittorio Locandro V° dan e i suoi allievi, del Dojo di via Artom di Torino.

Solitamente il Vostro Ovo San vi racconta le vite, dei maestri che riesce ad'intervistare,e che vivono in questo fantastico mondo chiamato Aikido.

Ma, questa volta ( con la complicità di sensei Ezio e di Sensei Vittorio ) abbiamo pensato di coniugare le due scuole e di praticare una lezione all'unisono.

Partiamo dal presupposto che Ezio e Vittorio si conoscono dalla notte dei tempi, si incontravano agli stage quando erano …pischelli ..dell'Aikido ( sapete sono quelle cose segrete che bisogna scoprire col tempo),cmq, devo dire che dopo essere stato Loro ospite in solitaria avanguardia , siamo ,ma spontaneamente riusciti nell'intento di aprire le porte del nostro Dojo e a Condividere questa lezione, con profitto, sarete daccordo con me ,che nonstante siamo due scuole differenti,siamo molto similari insomma parafrasando quello che abbiamo sentito siamo come due binari di un treno che viaggiano affiancati.

quello che ho visto subito era il clima armonioso che si è creato, sono felice che abbiamo compreso che non era una gara a chi è più bravo, ma un'opportunità per apprendere.

signori abbiamo fatto Aikido.

il tempo è passato così in fretta , che, ero dispiaciuto, che non ci fosse ancora un'ora di lezione, ma, sono sicuro che ripeteremo la cosa.

questa volta l'intervista arriverà dopo aver conosciuto il Maestro Vittorio ma so che ci sorprenderà con le sue riflessioni.

vorrei ringraziare davvero tutti, i Sensei Ezio e Vittorio, i suoi allievi che sono stati degli ospiti magnifici,e voi amici del Bushi no Kami di Orbassano,siete stati dei padroni di casa eccezzionali.

viva l'Aikido senza frontiere un saluto Ovo San

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le vignette di Ovo san

er fiatella te piastrella ta riduce a mortadella, caccia l’alito der Drago….e poi sparisce come un mago…

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“Copriti..” di Nev Sagiba

By Aikido Journal | Contributed

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Copriti..” di Nev Sagiba

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Il peggior nemico di tutti i budoka è ingannare se stessi.”

 

Traduzione dall’originale pubblicato su Aikido Journal, a cura di Gianni Canetti.

 

I praticanti di Aikido non si coprono..secondo alcuni “ex-spurts”(?). E loro si accaniranno su questo non punto. In apparenza, sembra che gradiscano prendere atemi in faccia.

Infatti costoro non hanno mai ricevuto realmente un colpo, e questo perchè questi accaniti sostenitori vivono ancora a Fantasilandia.

Inoltre, presumibilmente non hanno mai sentito parlare di Jodan e Chudan. Che pensiero spaventoso. I grandi blasoni non possono nascondere l’abbietta incompetenza che ho notato durante I miei viaggi.

In qualunque Budo bisogna proteggersi il viso ed il corpo.

Nel ballo si ha, si spera, totale fiducia nel proprio partner. In un combattimento è esattamente l’opposto. Se si pratica Aikido come Budo, e non come danza, bisogna almeno fare uno sforzo per sdrammatizzare la sfiducia che deriva dalla violenza reale.
Una volta ho conosciuto uno che praticava un quasi eclettico minestrone di stili di combattimento e sosteneva che “gli aikidoka sono ipnotizzati dalla loro stessa stupidità”.

Allora io ero in disaccordo. Ora, osservazione successiva, ogni giorno penso che lui avesse più ragione di quanto immaginassi; quanto più l’aikido sembra scivolare nel pantano di comodo passatempo dell’auto illusione tanto da non assomigliare nemmeno a nessun Budo, e neanche potrà mai essere efficace quando si arriverà alla prova del nove.

Come è succes questo tizio, è riuscito ad ipnotizzare se stesso, convincendosi che tutti i combattimenti devono avvenire da sdraiati. Il cielo lo aiuti quando un giorno diversi avversari armati lo assaliranno. Quel giorno avrà un risveglio molto duro. Se sopravvive.

Ma “le arti marziali non sono per il combattimento”. Così ci viene detto dai pontificatori.

No? Veramente? Cos’è allora? Un social club?

Spero per loro che almeno sappiano correre veloci.

Per essere CAPACI di “non combattere” in una situazione di pericolo si deve prima essere capaci di combattere. Solo allora si potrà avere la forza e la capacità di fare questa scelta!

Marte era il “dio della guerra.” Da qui il termine MARZIALE.

Il peggior nemico di tutti i Budoka è l’auto illusione, ingannare se stessi. E successivamente: l’inganno reciproco. E’ così facile caderci dentro. Le panzane di buchi nelle ciambelle non saranno di nessuna utilità quando ci si troverà davanti alla realtà.

La realtà ha piani differenti da quelli di teorie, opinioni, ipotesi e favole. La violenza è cruda, anche per gli “esperti” allenati. Raramente se ne esce indenni. Non ha nulla a che fare con “vincere” o “peredere”, come ai punti o altre finzioni. Piuttosto, sopravvivere. Questa è la distinzione.

Quando chiunque con intenzioni omicide ti attacca, non ti devi preoccupare di fare punti, ma piuttosto cercare di sopravvivere in qualunque modo possible. Quindi, invece di fare l’occhiolino e di sorridere durante l’azione, quando si pratica, dovresti allenarti come se fosse una situazione di sopravvivenza, di vita o di morte. La maggior parte delle persone, noto, ancora non sanno come osservare o dove guardare.

Se per nessun altra ragione, che giudicherai negativamente l’arte, quando il giornale titolerà “maestro di Aikido ucciso da un nano durante una rissa..” dovrebbe essere lo scopo di ognuno ed ogni praticante, di ECCELLERE nel Aikido, e non meramente impressionare con una parvenza di esso.

Se non sei mai stato colpito in faccia, non avrai mai la concezione di coprirsi. Se vuoi fare una leggera esperienza di realtà, vai in una palestra di Boxe. Prova, giusto una volta. Chiedigli di non buttarti giù. (Magari chiedi umilmente di usare I guantoni quelli più morbidi e più imbottiti). Scopri cosa succede al tuo delicato viso, le fragili opinioni e le tue teorie in merito a “fare Aikido”.

Te lo posso dire io adesso, LA MAGGIOR PARTE DI VOI VERRA’ STESA.

Allora tornerai al tuo dojo con una visione migliorata sulla natura del combattimento.

O’Sensei sconfiggeva facilmente I pugili!

QUAL’E’ LA DIFFERENZA? Fai a te stesso questa domanda con assoluta sincerità, quindi predisponiti a trovare le risposte con determinazione.

Lo so, lo so, non ti alleni per combattere. In questo caso però, per favore, non iscriverti nel mio dojo perché la prima cosa che ti sorprenderà sarà uno schiaffo in faccia. Allora se sbaglierai nel coprirti ne arriverà un altro seguito da un altro ancora FINCHE’ NON IMPARERAI L’AIKI e a coprirti, o finirai accovacciato in un angolo, raggomitolato con le mani sulla testa piangendo e implorando.

Si, signor Shihan, specialmente tu! Titoli onorifici e hakame ben stirate non ti proteggeranno quando finzione e false cooperative di danza non seguiranno il copione previsto.

Brutale? Per niente. Questo è BUDO! Io mi aspetto che tu sopravviva al prossimo reale attacco, se e quando avverrà. Sapere come coprirsi correttamente, applicandolo per entrare e l’aiki, sono ribaditi negli scritti e dimostrati nei video del fondatore dell’Aikido.

Sapere entrare in maniera protetta aumenterà le possibilità di successo esponenzialmente. Partire da cosa funziona, cessa di essere Aikido.

Il vero Aikido è spirituale. Molto spirituale. Così spirituale che funziona nella realtà.

Tutto il resto è collusione e auto inganno ed un pericolo per se stessi.

I bambini che sono cresciuti in un epoca in cui i genitori li prendevano a ceffoni, conoscono Ikkyo prima ancora di venire al dojo. Loro comprendono la guardia Jodan e Chudan immediatamente. Loro si coprono perchè sono , diciamolo francamente, malati e stanchi del dolore degli abusi. (o il ricordo) Lo stesso abuso che un reale aggressore ti servirebbe.

Perchè la mmagior parte degli aggressor cercano di colpire la testa? Perché un colpo in faccia, che arrivi a rompere un osso oppure no, è disorientante. Provoca uno shock ai delicati nervi del collo, danneggiando le sette vertebre cervicali che sostengono e tengono alta una testa pesante piuttosto malamente. Se piazzato abbastanza bene, con forza e corretto tempismo, può anche arrivare a danneggiare il cervello

Ne deriva uno shock istantaneo. Quinsi signor Shihan, smettila di piagnucalare su un mero schiaffo o due, e realizza che questo è Budo e che si suppone tu debba rappresentarlo. stop weeping over a mere slap or two, and realise that this is Budo and that you are supposed to be representing it. Non facendosi beffe di esso..

Qualche anno fa , un individuo che aveva praticato in un’altra scuola, è stato accolto nel nostro dojo. Abbiamo praticato. Ma lui detestava l’dea di coprirsi. E non solo esprimendolo ma rifutandolo apertamente. Il problema era, che ogni volta che praticava con un particolare alievo che è stato pugile, veniva bloccato..

Lui pretendeva che il suo grado venisse “riconosciuto”. Mi sono accordato per il solo livello tecnico e lui se l’è presa a male.

Invece di correggere il suo ego ed imparare qualcosa, avebbe interrotto la lezione lamentandosi di questo. Io ho continuato a ripetergli “copriti..”, ancora e ancora e avrei anche rivisto la lezione per spiegare nuovamente l’importanza vitale di Jodan e Gedan gamae ed l loro scopo. Ma lui sosteneva l’opinione che, “Non ci si copre in Aikido”.

Ostinato sarebbe un eufemismo. Dopo qualche tempo la mia risposta è cambiata dicendo al pugile, “colpiscilo più forte”, sperando che avrebbe capito il punto, la realtà, non le sue fallimentari ipotesi. Inutile dire che continuava a venire bloccato, ma per qualche strana deviazione psichiatrica, la sua opinione di non doversi coprire è solo peggiorata e si è rafforzata. E lui veniva bloccato ancora di più.

Un giorno, sbagliò lezione ed arrivò in ritardo ed infuriate, interrompendo una doverosa e piuttosto pesante lezione di Kendo, proclamando rumorosamente a tutti quanti che, “lascio questa scuola perchè non ci si copre in Aikido”.

Essendo il modo d’oggi, ho fatto un buon ukemi come anche l’ex-pugile con il quale stavo praticando in quel particolare momento, usando l’opportunità fornita dalla distrazione causata da quell’interruzione, per eseguire un immacolata azione di uppercut Ikkyo con il suo shinai. Perché buttare via una buona apertura?

Mi sono alzato, ho fermato la lezione e ringraziato l’invadente.

Oh, per il vecchio mondo. Sarebbe stato fatto scappare a suon di colpi di shinai dall’intero dojo che gli correva dietro per la strada. Ma ho scoraggiato questo tipo di comportamento per ragioni legali. Inoltre, anche questo sarebbe stato uno spreco con questo grezzo individuo che ha rifiutato di imparare semplicemente dalla realtà dei fatti.

Detto questo, le tecniche da Gedan SONO valide. Anche Gedan deve essere praticato. Non solo. E questo con attenzione a guadagnarne la comprensione. Se vieni attaccato di sorpresa, o se tu sai come controllare l’avversario usando maai per far entrare l’attaccante, allora il Gedan può essere sublime invece che ridicolo.

Ma dalla mia visione di video e allenamenti individuali dal vivo, anche alcuni “grandi nomi”, grandi titoli e gonfie opinioni della loro importanza, è evidente che questo non è sempre il caso.

Bene, in questo ambito vi ho fornito degli indizi. Se li conosci bene, state praticando bene. Se li avete colti, è il momento di iniziare a metterli in pratica. Se non avete afferrato il punto, c’è speranza, continuate a praticare.

Se siete fortemente in disaccordo, c’è speranza anche per voi, ma solo dopo che avrete subito l’esperienza di un reale attacco. E solo se siete ancora vivi.

Se non sapete cosa sono le guardie Jodan e Chudan; come anche il molle e inconsapevole gedan sembra bloccato dentro o come queste interazioni con hanmi gamae, sia lato ai che lato gyaku, vi suggerisco di occuparvene come una questione di urgenza. E praticarli finchè non li riconoscete nel sonno.

Queste vi aiuteranno entrambe nel produrre funzionalità di fatto nel vostro Aikido, e aiuteranno la nobile arte dell’Aikido a non andare in malora in un orgia di falsità e auto-illusione, e a non essere criticata negativamente come risultato di un balletto meccanico facendo mere forme, senza nessuna misura di comprensione della loro reale e viva applicatione.

Nel frattempo, imparate a proteggervi il volto, è l’unico che avete.

 

DEFINIZIONI
Nella terminologia della Boxe l’interpretazione semplificata di “coprirsi” significa proteggere il corpo e la testa con le braccia.

 

Nev Sagiba
aikiblue.com

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step by step

Diario di viaggio….di un aspirante 1° Dan…

Ovvero piccoli passi, che mi porteranno all’esame da Shodan….

Ho deciso di raccontare i miei stati d’animo e le mie paure ,ora ,che sono vicino al traguardo …      ( che in fondo come ben sapete,in realtà è solo un nuovo punto di partenza),  per acquisire il grado di cintura nera, o come diciamo Noi, 1° Dan.

Sia chiaro questo è il mio percorso,sono i miei dubbi, le mie paure,  io non so se tutti vivono questo evento con le mie fragilità e le mie insicurezze, forse veri guerrieri rideranno di me…ma io preferisco considerarmi un uomo semplice che combatte le sue paure.

Allora ho deciso (anche per me stesso) di raccontarmi, forse mi aiuterà a comprendermi meglio come artista marziale.

Questo articolo raccolto in tre mesi di preparazione, a ripassare le tecniche che la Comissione  Tecnica mi richiederà, viene pubblicato, ora che tutto è fatto, ma comincia a Gennaio 2014, a tre mesi dal mio D–Day   …….

Fase 1 la riflessione : 

E’ iniziato, come detto, il ripasso che condivido con Alex, lui darà il 3° dan, e abbiamo deciso che poi saremo fratelli di tatami, sapete, quelle idiozie che ci si inventa per farsi coraggio, ma che ti legano (come non lo fossimo già, dopo 11 anni che ci spiaccichiamo sul tatami ), ti fanno sentire meno solo e condividere aiuta.

Certo Lui, è già abituato , ne ha già passati 2 da Aikidoka e uno o due da Karateka, poi è tosto e lo vedo sicuro, io invece non essendo più un ragazzino la vedo come un’ opportunità da non sbagliare e sono passato dalla modalità :  “ Nun c’è né per nessuno, sono massiccio e pronto …”  alla  modalità: “ Chi io ? a no non ricordo nulla, e neanche capisco la vostra lingua …. parlate strano … non c’è la farò mai …”.

Forse la mia vera paura è di non essere all’altezza dei miei amici, che,  mi hanno preceduto in questi anni, con cui ho condiviso sudore, aikitaiso, e migliaia di Ikkio e sankio…e portare disonore al mio dojo e al mio Sensei, che ha sprecato tempo e sapone a lavar la capa al ciuccio … come si dice.

Sembra che non abbia mai tirato una tecnica di aikido fino ad oggi, o forse perché le tecniche sono tantissime e dovrò sudare molto tempo senza sosta, e tutti gli acciacchi si stanno evidenziando sento il dolore del ginocchio impedirmi il suwari  waza … bhè non so se è così per tutti, forse drammatizzo, o forse è normale.

Sta di fatto che sono arrivato a pensare- “ smetto … basta così, non è nelle mie corde..”, ma è la cosa per cui ho preso e dato botte, per cui mi sono lussato tutte due le spalle, per cui dopo 6 mesi di stop ho lottato per tornare, il motivo che 4 anni fa mi ha fatto smettere di fumare, perché devo avere il fiato per…. è il mio poter dire “  Ho concluso qualcosa!”, cavolo fosse l’ultima cosa che ….

E ora son qui che voglio arrendermi, e il guerriero ?

Devo tirare fuori la Tigre, vedremo …. a febbraio scriverò la seconda parte, lascio passare il mese, e ne mancheranno due …. poi si vedrà.

Per ora penso che: 

“ Ogni uomo, che conosce le sue paure, sa che dovrà combatterle, e trasformarle nella propria forza … chi non ha paure, non è un coraggioso, ma uno che non conosce se stesso ….”

 

Febbraio … fase 2 : la consapevolezza.

Eccoci qua …dopo neanche un mese è già cambiato il mio approccio, bhè mi sento più preparato, stò affilando le unghie e mettendo paglia nel fienile.

L’antico guerriero è tornato a ruggire …. Meno male,  ora accade questo piccolo inconveniente , faccio un esame chirurgico dritto dentro il cuore.

Insomma una passeggiata di salute accidenti … questo mi bloccherà almeno 10 giorni, è destino io le mie battaglie devo sempre combatterle con più avversari, ok, accetto la sfida….

Superato lo scoglio intervento, adesso mi rituffo nella preparazione più agguerrito che mai,

e penso :

“ Ogni cosa che ti capita nella vita, succede … perché il destino così ha deciso … ma se affronterai l’ostacolo, sai anche che una volta superato non sarà più un problema … ma una vittoria del tuo spirito …..”

 

Aprile il mese della verità

Ed eccoci qua …il giorno è arrivato , e io sono pronto……

L’ultima riflessione, bhè si dice di non guardare troppo al passato, ma il passato più presente, se mi passate il gioco di parole, è questa cintura Marrone,  diciamo che il colore non è un granchè di per se, ma è la cintura che mi ha dato di più, è quella che mi ha fatto crescere, che mi ha fatto sentire pronto…..

Per 2 anni l'ho indossata con orgoglio, mi permetteva di avere il posto vicino alla finestra..( ognuno avrà il suo posto nel suo dojo, il mio era questo…), facevo il saluto come kyu più anziano, ora il mio posto mi mancherà, ma lo lascio in buone mani di aikidoka, cambio fila e ricomincio…

12 aprile 2014  esame…………………

Oggi è battaglia, un bravo guerriero non fa previsioni, sa ciò che deve fare, cercherò di dare il massimo, non mollerò mai, il sudore sarà il mio compagno…e ora si và..!

“ Bushi no Kami ………………Banzai  !!!!!!!!!!!!!“

La storia finisce qua…come è andata a finire? …ma che domande fate !!!! ah ah ah….

Un’ abbraccio il Vostro OVO SAN

 

 

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Festival dell’oriente 2014

da Festivaldelloriente.net

 

Esplorare l’Universo d’Oriente

Immergersi nelle culture e nelle tradizioni di un Continente sconfinato. Dal 24 al 27 Aprile e dal 1 al 4 Maggio 2014 al Parco Esposizioni Novegro di Milano, ritorna la magia dell’Oriente. Dopo l’ennesimo straordinario successo della quinta edizione, tenutasi a fine Ottobre a Carrara, centomila metri quadrati di spazio coperto e scoperto saranno completamente a tua disposizione per imparare a conoscere l’Oriente. Mostre fotografiche, bazar, stand commerciali, gastronomia tipica, cerimonie tradizionali, spettacoli folklorisitici, medicine naturali, concerti, danze e arti marziali si alterneranno nelle numerose aree tematiche dedicate ai vari paesi in un continuo ed avvincente susseguirsi di show, incontri, seminari ed esibizioni. Interagisci e sperimenta gratuitamente decine di terapie tradizionali, visita il settore dedicato alla salute e al benessere con i suoi padiglioni dedicati alle terapie olistiche le discipline bionaturali,lo yoga, ayurvedica, fiori di bach, theta healing, meditazione, spazio vegano, reiki, massaggi, ci kung, tai chi chuan, shiatsu, tuina, bio musica, rebirthing, integrazione posturale, e molte altre ancora. Lasciati trasportare nella magia dell’oriente: India, Cina, Giappone, Thailandia, Indonesia, Egitto, Marocco, Sri Lanka, Malesia, Vietnam, Tibet, Mongolia, Nepal, Birmania, Bangladesh, Corea, ect…                                                                                                                 

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le vignette di Ovo San

un calvario….

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i colori in giapponese

I colori in giapponese

 
Oggi parleremo di una cosa semplice, i colori, non mi soffermerò su tutte le tonalità esistenti ma mi limiterò ad indicare quelli di uso comuni, gli altri se volete potete cercarli sui dizionari oppure derivarli da un oggetto come vedremo più sotto.
Colore Hiragana Romanji Derivazione Particella
白 しろ shiro Bianco い
黒 くろ kuro Nero い
青 あお ao Blu (e *Verde) い
赤 あか aka Rosso い
黄色 きいろ kiro Giallo い
茶色 ちゃいろ chairo Marrone(color tè) い
緑 みどり midori Verde の
黄緑 きみどり kimidori Verde Chiaro の
紫 / 紫色 むらさき / むらさきいろ murasaki / murasakiiro Viola の
藍色 あいいろ aiiro Indaco(color indaco) の
桃色 ピンク / (ももいろ)** pinku / (momoiro)** Rosa(color pesca) の
橙色 オレンジ / (だいだいいろ)** orengi / (daidaiiro)** Arancione(color arancia) の
灰色 グレー / (はいいろ)** Guree / Haiiro Grigio(color cenere) の
水色 みずいろ Mizuiro Azzurro(color acqua) の
空色 そらいろ Sorairo Celeste(color cielo) の
金色 きんいろ kiniro Oro(color oro) の
銀色 ぎんいろ Giniro Argento (color argento) の

 

** Parole ormai in disuso nel vocabolario corrente, sostituite da quelle più moderne di derivazione straniera.

Come avete notato, alcuni colori hanno un nome proprio mentre altri richiamano il colore di un oggetto, ad esempio (kuro) indica il nero ma se volessimo dire grigio diremmo はいいろ(haiiro) dove hai è l'la cenere e iro significa colore, quindi sarebbe color cenere.
Utilizzando un nome di un oggetto seguito da iro possiamo indicare moltissimi tipi di colori, ammesso che l'oggetto indicato abbia un colore ben definito.

Come usarli, La grammatica
I colori in giapponesi sono sempre dei sostantivi, per trasformarli in aggettivo si utilizzano delle particelle, che sono i e no.
Le regole grammaticali per il loro utilizzo sono abbastanza semplici, una per i colori con la particella i ed una per quelli con la no.
In realtà se si utilizzasse sempre la particella no, non si commetterebbe un errore ma quando è possibile, è più corretto usare la particella i.

Alcuni esempi di colori con i quali si usa la particella i "い"

  • Il mare è blu – Umi wa Aoi desu
    (umi è il mare, desu il verbo essere)
     
  • Mangio una mela rossa – Akai ringo wo tabemasu
    (ringo significa mela, tabemasu mangiare)

    Alcuni esempi di colori con i quali si usa la particella no "の"
     

  • L'orologio grigio è costoso – haiiro no Tokei wa takai desu
    Il gatto arancione ̬ carino Рdaidaiiro no neko wa kawai desu
    (neko è il gatto, kawai significa carino)

    Se volessimo invece dire:

  • La gonna è rosa – Sukato wa kikiiro desu
    (sukato significa gonna, desu è il verbo essere)
    Non bisogna usare la particella no, perchè con il verbo essere non si usa.

    Usare il no anche con i colori a cui normalmente si aggiungerebbe i è corretto, ad esempio si può scrivere:

  • La neve bianca è fredda – Shiro no yuki samui desu
    (yuki significa neve e samui fredda)

    Quando il colore è usato come sostantivo non si usano particelle, ad esempio in questo caso:

  • Il mio colore preferito è il viola – watashi no sukina iro wa murasaki desu
    (watashi significa io, sukina sta per preferito, desu è il verbo essere)

    Spero di essere stato chiaro e di non aver commesso errori grossolani, è tardi e sono un po stanco. 🙂

 

*Curiosità, perchè con Ao si indica sia il colore blu che quello verde?
Vi capiterà spesso di restare stupiti quando sentirete un giapponese parlare del cielo azzurro o di una mela verde utilizzando la stessa parola ao.
In realtà questo problema ha origini antiche quando si utilizzavano parole per distinguere solo quattro colori: il rosso あか (明色), il nero くろ (暗色), il bianco しろ (顕色) ed il blu あを (漠色).
Con il termine usato per il blu si indicavano tutti i colori freddi come il grigio, il viola, il verde e perfino i colori che tendevano al nero.
Negli anni successivi poi la gamma di colori indicata da ao si restrinse sempre di più fino ad indicare soltanto le sfumature di colore tra il blu e il verde.
Poi venne aggiunta al vocabolario comune la parola 緑(みどり),che stava ad indicare però solamente una gamma ristretta di tonalità che si avvicinavano al verde.

Dopo la seconda guerra mondiale iniziarono a distinguere i due colori utilizzando due kanji, quindi parole, differenti 青 e 緑..
Questo cambiamento non modifico però tutto il vocabolario giapponese, infatti molte parole con 青 conservano il vecchio significato..
Ad esempio, quando troviamo scritto 青馬 (あおうま), che potremmo tradurre come cavallo blu, in realtà il significato è cavallo dal manto scuro. Anche per indicare una mela acerba ad esempio si utilizza il kanji di blu, ma il significato deriva dal fatto che le mele acerbe sono verdi e che quindi quella parola in passato indicasse anche il verde.

La parola "ao" significa dunque anche qualcosa di acerbo, non maturo o senza esperienza, se invece la usiamo per indicare il colorito di una persona, vuol dire che quella persona è pallida, ha preso un bello spavento o sta poco bene.

Un'altra cosa che potrà sembrarci strana è che i giapponesi usano la parola "あおしんご "per indicare il colore verde al semaforo, anche se "ao" come abbiamo visto, ha il significato di blu ma ufficilamente il colore verde del semaforo andrebbe indicato con midori.

 

 

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