• 3484007614
  • ezio@franchinosrl.com

Archivio dei tag cinema

monjiro per concludere…

 

 E'  la serie antesignana del genere (si veda a tal proposito Samurai, l’acuto più pulp del filone): un giustiziere solitario dagli occhi a mandorla percorre in lungo e in largo il paese vedicando i torti subiti. Monjiro (Atsuo Nakamura) si guadagna da vivere come gli capita, sfoggia un copricapo ridicolo di paglia (sembra un vaso da notte extralarge), è reduce da un’infanzia miserrima, appare taciturno e nichilista convinto; si anima solo quando deve menare le mani per proteggere qualcuno o quando mulina le gambette per legittima difesa. Il nostro non disdegna di rifilare colpi anche a quelle donne fuorilegge o samurai che gli intralciano il cammino (Nakamura è diventato in tal modo un idolo del pubblico femminile giapponese, pronto a sommergerlo di lettere di apprezzamento per la sua rettitudine senza pietà). Le sue gesta sono cadenzate dalle note di Chuji Kinoshita, mentre il tema musicale italiano è eseguito dai fratelli Balestra. Il telefilm ha incontrato non poche difficoltà: dapprima per la rottura del tendine di Achille di Nakamura sul set, poi per la bancarotta della casa di produzione Daiei Kyoto, tanto che tutto lo staff ha concluso le riprese senza stipendio. Nel 1977 si è tentato senza successo di creare un sequelcon l’inedito New Monjiro. Hideo Asano firma da produttore sul campo. Sasho Sasazawa è l’autore del romanzo dal quale è tratta la serie.

 
condividi:

Zaitoichi il ronin cieco

 

Locandina Zatôichi

Nel Giappone del XIX secolo, Zatoichi, guerriero cieco e apolide, vive dedicandosi al massaggio e al gioco d'azzardo,ma è anche un virtuoso della spada, la katana, che offende mortalmente inopportuni avventori. Il suo peregrinare lo conduce alle porte di un villaggio vessato dal clan di Ginzo, che due "fanciulle", sopravvissute allo sterminio della famiglia, vogliono morto. La spada di Zatoichi, allora, incrocerà la grazia delle geishe.. Kitano rilegge il mito nipponico del guerriero cieco Zaitochi, protagonista di un serial televisivo di culto degli anni Sessanta-Settanta, della sua spada letale nascosta nel bastone, del suo altruismo, del suo vagare. Corpo, attoriale e autoriale, che vaga, ma vedendoci benissimo, attraverso i generi, gli ambienti, i ruoli, incarnandoli, divorandoli per il puro piacere della rappresentazione, per il puro godimento – davvero tutto fisico e sublimato nella risata – del pubblico, affrancato da qualsivoglia speculazione. Zaitochi si realizza nel combattimento come Kitano nel divertimento, dimentico dei codici che da sempre regolano il cinema "in costume". Allora, quasi naturalmente, il guerriero nipponico approda al musical, sul palcoscenico, dove gli eroi del cinema convivono con quelli della televisione, quelli della letteratura con quelli della leggenda, dentro, anzi sotto un tip tap che "danza" i singoli elementi in un ritmo globale, dove è impossibile inciampare, o quasi!

 

condividi:

vi ricordate di…Itto Ogami?

Samurai (serie televisiva)
Da Wikipedia, l'enciclopedia libera.

Samurai

Titolo originale 子連れ狼, Kozure Ōkami
Paese Giappone
Anno 1970-1976
Lingua originale giapponese

Ideatore Goseki Kojima
Interpreti e personaggi
Tomisaburo Wakayama: Rōnin Itto Ogami nei film
Kinnosuke Yorozuya: Rōnin Itto Ogami nella serie televisiva

Samurai (子連れ狼, Kozure Ōkami) è una serie televisiva di enorme successo in Giappone, prodotta dal 1970 al 1976 e poi spesso ripetuta; è stata trasmessa anche in Italia su diverse emittenti televisive, per lo più a ora tarda, data la violenza implicita delle sue scene.
Indistintamente, si usa lo stesso termine (Lone Wolf and Cub Kozure Ōkami) sia per riferirsi ai sei film che alla serie tv, che all'omonimo manga originale creato dallo scrittore Kazuo Koike e dall'artista Goseki Kojima (disegnatore), pubblicato la prima volta nel 1970.
La storia è stata nel complesso riadattata, per:
sei film interpretati da Tomisaburo Wakayama,
quattro opere teatrali,
una serie televisiva, con protagonista l'attore Kinnosuke Yorozuya,
tutti lavori ampiamente riconosciuti come importanti e influenti nella cultura e nell'identità nazionale del Giappone.
 

Il primo Lone Wolf and Cub (Kozure Ōkami), è stato prodotto nel formato tipico Jidai-geki e trasmesso in tre stagioni di 26 episodi l'una, dal 1973 al 1976; ogni episodio durava 45 minuti.
L'attore Kinnosuke (Nakamura) Yorozuya ha interpretato il ruolo di Itto Ogami, e lo ha poi ripreso nella metà degli anni ottanta in successive miniserie e diversi film televisivi sul tema. Il ritratto che Yorozuya fa di Ogami nella serie, e la serie nel suo complesso, si dice siano più fedeli al manga originale (dal quale l'opera è tratta), rispetto ai film interpretati invece da Tomisaburo Wakayama.
La serie televisiva, trasmessa con successo anche in Italia a partire dagli anni ottanta, andava in onda solo a ora tarda per via delle scene di violenza. Mentre i film non sono mai arrivati, né in lingua originale né doppiati.

La serie è stata trasmessa negli Stati Uniti sulla Nippon TV col titolo The Samurai Fugitive (nella versione originale giapponese con sottotitoli in inglese), e riproposta a Toronto, Canada, dalla CFMT-TV (ora OMNI 1), sempre in originale giapponese con sottotitoli, col nome The Iron Samurai. È stata anche mandata in onda in Germania, doppiata in tedesco; in Italia, doppiata in italiano, intorno al 1980; e in portoghese è stata mandata in onda in Brasile come O Samurai Fugitivo, sulla TVS 

I 26 episodi della prima stagione sono stati rilasciati in Giappone su DVD il 20 dicembre 2006, apparentemente senza sottotitoli. I primi dodici episodi sono stati rilasciati su DVD in Germania, con l'audio in giapponese e tedesco. Negli Stati Uniti, Blasters Media ha rilasciato la serie originale TV in DVD il 29 aprile 2008 sotto l'etichetta Shock Tokyo, contenente l'originale giapponese con sottotitoli in inglese. Al momento non esistono DVD né VHS ufficiali in italiano.
L'ultima serie televisiva prodotta, la più recente sempre intitolata Lone Wolf and Cub (Kozure Ōkami), è andata in onda dal 2002 al 2004 in Giappone, con Kinya Kitaoji nel ruolo di Itto Ogami.
Trama 

Il samurai senza padrone, il rōnin Itto Ogami, si trova a dover compiere delle scelte importanti quando la sua famiglia viene uccisa e accusata di alto tradimento; la prima, se fare harakiri o fuggire e combattere per ritrovare la propria dignità e onore, sconfiggendo i propri nemici e cercando di smascherare il torto subito. La seconda, sarà rispetto al figlio "Daigoro" (miracolosamente sopravvissuto), allora ancora di pochi mesi. Anche se in tenera età, il padre chiede anche a lui di scegliere: o seguirlo, o condurre una vita normale; nel qual caso, lo avrebbe affidato alle cure di una balia.
Per operare questa scelta, il padre pone di fronte a lui alla sua destra la propria spada, alla sinistra una palla. Il figlioletto di pochi mesi, avvicinandosi a gattoni sceglierà la spada, scegliendo così quindi di seguire il padre nelle sue avventure.
A quel punto hanno inizio le avventure dei due. Il padre, infatti, si ricicla come assassino a pagamento in modo tale da poter racimolare abbastanza danaro, non solo procurarsi cibo e riparo per loro due, ma anche per comperare, in futuro, una carica politica per il figlio quando questi sarà adulto.
Episodi [modifica]

Stagione Episodi Prima TV originale Prima TV Italia
Prima stagione 27 1970 1984
Seconda stagione 26 1970-1976 1984
Terza stagione 26 1970-1976 1985
Errata Corrige Episodi [modifica]

Gli episodi della serie sono 79. All'interno della prima stagione trasmessa in Italia, esiste un episodio n. 05bis dal titolo "Oyuki" che non appare nella lista degli episodi trasmessi in altri paesi ed è basato sulla stessa storia da cui è stato tratto il quarto lungometraggio della serie Lone Wolf and Cub (Baby Cart in Peril)
Film [modifica]

Per approfondire, vedi le voci Lone Wolf and Cub (film) e Tomisaburo Wakayama.
Sono stati girati in totale sette Lone Wolf and Cub film interpretati da Tomisaburo Wakayama nel ruolo di Itto, sempre sulla base del manga come la serie. Sono conosciuti anche come The Sword of Vengeance in lingua inglese, e poi anche come la serie Baby Cart, perché il giovane Daigoro viaggia in una carrozzina spinta da suo padre.
I primi tre film, della regia di Kenji Misumi, sono stati rilasciati nel 1972 e prodotti da Shintaro Katsu, il fratello di Tomisaburo Wakayama e anche stella della serie Zatoichi (altra di enorme successo sui samurai, molto rinomata in Giappone). I successivi tre, invece, furono prodotti da lui stesso e diretti da: Buichi Saito, Kenji Misumi e Yoshiyuki Kuroda (editati nel 1972, 1973 e 1974 rispettivamente).
L'ultimo, Shogun Assassin (1980), è infine una compilation in lingua inglese soprattutto per il pubblico americano tratta principalmente dal secondo film con 11 minuti di riprese del primo. Inoltre il terzo film, Lone Wolf and Cub: Baby Cart to Hades, è stato ri-masterizzato in DVD negli Stati Uniti sotto il nome Shogun Assassin 2: Lightning Swords of Death [1].
Sono noti per una quantità incredibile di violenza stilizzata. Infatti, dopo il secondo, ognuno di essi culmina con Ogami che fa una "macellazione" completa di un intero esercito, da solo.
Assomigliano molto al fumetto: i pannelli dei manga sono stati ricreati in dettaglio perfetto, per tutta la serie dei film.
In aggiunta ai sei film originali e Shogun Assassin del 1980, vari altri per la tv sono stati mandati in onda, come le serie televisive (vedi i plot, le compilation o la più recente versione del 2002-2003). Questi, hanno al loro interno attori diversi come protagonisti: per esempio Kinnosuke Yorozuya Nakamura (si veda la sezione serie televisiva). Inoltre, nel 1979 un ennesimo film è stato prodotto intitolato Lone Wolf With Child: An Assassin on the Road to Hell, meglio conosciuto come Baby Cart In Purgatory, dove Hideki Takahashi gioca il ruolo di Itto Ogami mentre l'attore Tomisaburo Wakayama, quello di Retsudo Yagyu.
Nel 1992 infine, la storia è stata ancora una volta ripresa in un film, Lone Wolf and Cub: Final Conflict conosciuto anche come Handful of Sand o A Child's Hand Reaches Up, per la regia di Akira Inoue e interpretato da Masakazu 

Curiosità 

Nel film White Heaven in Hell, Ogami uccide 150 persone sullo schermo: il record più alto di morti per un solo personaggio in un singolo film, nella storia del cinema.[2]
Nella serie tv ci sono due diversi Daigoro (come attori), mentre Retsudo Yagyu viene interpretato da un attore diverso ad ogni stagione.
Nell'ultimo episodio della prima stagione TV, Retsudo Yagyu viene colpito con una freccia all'occhio destro da Itto Ogami, ma nelle stagioni successive porta la benda sull'occhio sinistro.
 

condividi: