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Archivio annuale Novembre 9, 2013

Stage Aishin 9 Novembre 2013

ASSOCIAZIONE “AISHIN”

 

AIKIDO

 

PRESSO IL

DOJO TSUBO

Via VALDELLATORRE 138/A

TORINO

 

SABATO 9 NOVEMBRE 2013

DALLE ORE 15,00 ALLE ORE 17,00

 

SEMINARIO DI AGGIORNAMENTO CINTURE NERE ED INSEGNANTI TECNICI

Diretto dal maestro Pino Gramendola 6° Dan

 

SONO INVITATE A PARTECIPARE I CANDIDATI ALLA PROSSIMA SESSIONE D’ESAME: NELL’OCCASIONE VERRA’ CONFERMATA L’IDONEITA’ PER POTER ACCEDERE ALLA SESSIONE D’ESAME DEL 23/11/2013 PER TUTTI I GRADI

 

si raccomanda la massima partecipazione

Portare: Jo, boken, tanto e Aikido-pass precompilato

N.B.:tutti i partecipanti devono essere in possesso della tessera di iscrizione al proprio ente di promozione sportiva valida per l’anno 2013.

 

Per informazione tel. 3396431125

 

 

A.S.D. “AISHIN”

AFFILIATA PRESSO L’ENTE DI PROMOZIONE SPORTIVA:

 

A.S.C.

Attività Sportive Confederate

ENTE DI PROMOZIONE SPORTIVA RICONOSCIUTO DAL CONI

ENTE DI PROMOZIONE SOCIALE RICONOSCIUTO DAL MINISTERO DELL’INTERNO

 

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le interviste di Ovo San, con il M° Stefano Bresciani

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Amici Aikidoki, eccoci di nuovo in azione…il Vostro Ovoreporter Vi accompagna oggi in quel di Leno  cittadina alla periferia di Brescia, città delle rondinelle. Qui ho “Virtualmente” incontrato un mio vecchio amico “Virtuale” (oh nel vero senso della parola, io e Stefano siamo amici virtuali da un po di anni) il mitico  STEFANO BRESCIANI scuola Tendo ryu, praticante di Iaido e con un passato da Karateka..         Ciao Stefano, ti ringrazio della presenza nel mio girovagare tra i portatori di Hakame…

Ma subito le domande..le mitiche 5…

  1. Ovosan:  Tu parli sempre di portare la Luce, sulla Via del Budo qual è il personaggio che ha influenzato il tuo pensiero?

Stefano : Nessuno in particolare ha “influenzato” il mio pensiero, nel senso di aver condizionato l’idea che ho maturato negli anni riguardo al Budo. Preferisco dire che molte persone hanno “forgiato” il mio carattere, la mia personalità e il mio modo di praticare/intendere il Budo. Ne dovrei citare almeno una decina, tra maestri e scrittori, però mi voglio soffermare sull’unica vera persona, incontrata sinora, che come praticante e come Uomo ha illuminato concretamente il mio cammino, un bel dì d’autunno di dieci anni fa.

 

Nel 2003 ho conosciuto Franco, in quell’anno un arzillo 74enne che mi aprì la porta dell’Aikido… Ora di anni ne ha 84 e nonostante una brutta operazione in cui lo davano già per spacciato, è tornato a calcare i tatami. Franco mi ha fatto capire l’importanza dell’essere costanti, del prendersi un impegno seriamente per la vita, del dare priorità alla propria salute e al divertimento più che all’apprendimento per chissà quale traguardo…

 

Franco infatti raramente si è perso una lezione, raggiunge in bicicletta il dojo anche in pieno inverno e torna in fretta dalla moglie, da tempo malata, per cucinarle il pranzo. Per me è un vero samurai moderno, un raro esempio di benessere allo stato puro, a livello fisico, mentale e spirituale. Grazie a lui ho trovato ciò che a lungo stavo cercando: ho superato problemi fisici che mi avevano impedito (fortunatamente) di proseguire come atleta agonista di Karate, ho aperto la mia mente verso nuovi orizzonti ma è soprattutto grazie a Franco che ho capito l’importanza dell’anima. È Lei che ho scelto di ascoltare per trovare ciò che mi appassiona, che mi fa battere il cuore, quel centro emozionale che a piccole dosi ho scelto di donare a chi mi accompagna lungo il cammino dell’esistenza.

 

  1. Ovosan :    Budo è più marzialità o pura filosofia?

StefanoBudo è semplicemente Budo. Comprende tutto ciò che uno si aspetta di trovare nella pratica delle arti marziali giapponesi, o meglio ciò che un buon dojo gli dovrebbe far trovare…

 

Qui non si parla di sport e agonismo, si parla di “arte marziale” nella più pura accezione del termine. Qui non si parla di combattere ma di confrontarsi a livello psico-fisico e a lungo andare anche spirituale, sia con se stessi sia con gli altri. Dalla marzialità della pratica emergono tutti gli aspetti filosofici propri dell’arte, che vanno ben oltre i principi tecnici. Ti faccio un esempio: maai e metsuke. Due concetti apparentemente comprensibili per gli “addetti ai lavori” siano essi aikidoka, kendoka o karateka. In profondità celano però due modi di intendere il confronto tra praticanti ben più di una mera relazione tecnica. Diventa una relazione tra due anime.

 

Metsuke viene tradotto a livello esteriore come “osservare, guardare” ma significa anche comprensione dell’animo umano, che può inibire un attacco già solo grazie all’espressione degli occhi, nel leggere l’intento di chi abbiamo di fronte.

Il celebre Miyamoto Musashi – nel “Gorin no sho” – descrive una caratteristica intrinseca del metsuke, il kanken (guardare con due occhi). Egli afferma che «kan (vedere dentro o attraverso) dev’essere più importante di ken (guardare). Questo significa che nel guardare l’avversario, il kendoka deve cercare di penetrare la sua mente e non deve dare importanza al suo aspetto esteriore, intendendo con ciò la corporatura, l’armatura che indossa e la sua abilità tecnica.»

 

Maai si riferisce invece alla gestione spazio-temporale dello scambio marziale tra uke e tori, si studia il corretto tempismo e la distanza:It literally means “harmony of space”. letteralmente però significa “armonia dello spazio”. It mainly consists of keeping the correct distance and maintaining correct body position and direction. Per instaurare armonia con un’altra persona dobbiamo prima averla dentro di noi. Quando pratichiamo con un compagno dobbiamo in primis “prendere la giusta distanza” dalle nostre paure e limiti, dal nostro ego che spesso ci invita a fare una tecnica per dimostrare a noi stessi (oltreché al maestro e al compagno di turno) di saperla fare. In realtà dovremmo eseguirla col giusto maai dal nostro ego e solo in un secondo momento, filosoficamente parlando, riusciremo ad armonizzare il nostro io con quello altrui.

 

Nel Budo c’è tutta la filosofia che ho sempre cercato, solo che risulta difficile da applicare nel quotidiano, ovvero portarla dal dojo al posto di lavoro, a casa o nel mondo del web. Io ci provo, ogni giorno, riportando in BudoBlog la filosofia che ho applicato alla mia vita…

 

  1. Ovosan:  Aikido, Iaido e Karate-do: quali differenze ci sono nell’approccio mentale?

Stefano  :  Spesso già nella stessa arte marziale vi sono differenti approcci mentali, però ritengo, per esperienza diretta in queste tre discipline, che il praticante può mirare al medesimo approccio, quando si parla di Budo. Intendo dire che, pur avendo principi talvolta diversi, ogni arte marziale di stampo nipponico potrebbe condurre la mente esperta a un unico sentiero, non a un trivio!

 

Dopo alcuni anni di pratica ci si rende conto se manca qualcosa, non tanto nell’arte quanto nel metodo/scuola o maestro che stiamo seguendo. L’attento praticante vuol riempire quel vuoto, poiché non va al dojo tanto per trascorrere un paio d’ore tra amici, tirarsi due cazzotti o realizzare il sogno di indossare una cintura nera. Non credo proprio, perlomeno non è mai stato così per me.

 

Ho sempre cercato di dare il massimo, non sempre ci sono riuscito ma quello è il mio atteggiamento. Indipendentemente dall’arte, dalla scuola o dal maestro seguito, quando ripasso certi kata di Karate-do il mio approccio è identico a quello nei panni di Iaidoka. Zanshin, rispetto e massima dedizione in ciò che sto facendo, ricerca della gesto perfetto, del giusto ritmo, ecc. Quando pratico Aikido è la stessa cosa, con una difficoltà maggiore. Qui il mio approccio deve fondersi sinergicamente con quello di chi ho fronte, con cui mi sto relazionando. Se uno dei due ad esempio è svogliato, stanco o che altro, difficilmente riusciremo a esprimere il miglior aiki… non credi?

 

 

  1. Ovosan:  Definisci Ai-Ki-Do accostando ogni ideogramma ad un colore…

StefanoInteressante domanda Osvaldo, davvero originale e non così semplice. Questa necessita di profonde riflessioni poiché prima d’oggi non ci avevo mai pensato… e di certo non voglio sparare colori a caso!

 

Vediamo: provo a chiudere gli occhi e pensare all’ideogramma “AI” dell’armonia… vedo un bel prato verde esteso per centinaia di metri e i miei lunghi piedi che vi camminano sopra… una bellissima sensazione di pace, serenità e armonia. Non potrei pensare ad altro colore se non al VERDE.

 

Ora penso al mio kanji preferito, il “KI” della linfa o energia vitale. Proprio in questo periodo mi sto soffermando sull’ideogramma che rappresenta il “vapore che sale dal riso in cottura”. Bellissima immagine che riaffiora anche oggi nella mia mente, stupefacente! Sento il divampare di questo impalpabile vapore su tutto il mio viso. Non ne vedo il colore.. posso dirti trasparente? Va bene dai, se devo proprio accostare un colore, diciamo che fino a poche settimane fa avrei risposto ROSSO senza esitare un attimo (energia vitale = rossa come il sangue in gran parte delle culture). Ora invece dico BIANCO. Un colore quasi invisibile a occhio nudo, un colore puro e leggero… come l’aria. Un elemento impercettibile però talvolta così impetuoso!

 

Infine il “DO”, la via, la direzione spirituale intrapresa dagli amanti dell’aiki. Qui non ho alcun dubbio, ho sempre pensato al colore INDACO, quello associato al 6° chakra. Il colore Indaco è simbolo di spiritualità e risveglio interiore, quel risveglio che mi ha condotto sulla strada a lungo cercata e finalmente trovata grazie (anche) alla pratica dell’Aikido.

 

  1. Ovosan:  Sai che cerco l‘uomo dentro l‘hakama, definisci te stesso scegliendo tra “Spirito Guerriero“ o “Cerimonia del Tè“… o pensi che uno sia legato indissolubilmente all’altro?

Stefano Azz.. questa è davvero tosta! Se mi osservassi dall’esterno – e in genere è la prima impressione che do – direi che sono una persona tranquilla, calma………. indubbiamente da cerimonia del tè. Quand’ero bambino e ancor più quand’ero in piena fase adolescenziale mi ci voleva poco a diventare guerriero, nel senso che cercavo lo scontro, reagivo spesso con impulsività e mancanza di controllo. Difendevo a spada tratta le mie convinzioni, il mio modo di essere. Ero un animo turbato che però crescendo è diventato l’esatto opposto. Credi sia possibile un cambiamento così radicale?

 

Io credo di no, sono infatti dell’idea che dentro ognuno di noi, e quindi anche dentro Stefano Bresciani, vi siano entrambe le facce di una stessa medaglia. Come lo yin e lo yang, in e yo per la cultura giapponese, l’Uomo ha dentro di sé sia la parte negativa sia quella positiva. Inoltre una parte non può esistere senza l’altra, o meglio non vi può essere equilibrio.

Questo è ciò che ho trovato scendendo nelle profondità della mia anima, spogliato da ogni veste o etichetta. Stefano non è affatto un uomo dentro l’hakama (anche se mi piace come definizione), è semplicemente un uomo equilibrato.

 

Geometra, scrittore, sensei, figlio, marito, padre, guerriero o praticante di cha no you sono solo definizioni… probabilmente collegate l’un l’altra! Ma con esattezza chi può dirlo? Forse i muratori che coordino in cantiere, oppure i miei fedeli lettori di BudoBlog? O ancora mia figlia Anna quando mi chiama a gran voce “Papinooo!”? Io li lascio fare, li lascio etichettare il ruolo che ricopro in ogni frangente con estrema gioia. Però non amo etichettare gli altri, incluso me stesso, ricopro solo tutti questi ruoli e cerco di fare del mio meglio; per il semplice motivo che adoro mantenere quel costante equilibrio conquistato, al fine di vivere sempre in pace con me stesso… e con chi mi circonda.

 

Grazie amico Ovosan per queste domande, hai saputo cogliere il frutto di un pensiero maturato nel tempo, che mediante la pratica quotidiana del Budo mi ha portato sin qui. Oggi con queste risposte posso sinceramente affermare di conoscermi un po’ meglio… anche tu vero?

Non c’è che dire il Vulcanico Stefano mi ha regalato un altro tour di emozioni, come ormai è solito fare quando ci scriviamo , o quando visito il suo blog   www.budoblog.it  vi consiglio di farci un giro c’è sempre tante belle cose da leggere per quelli come Noi affamati di conoscenza.

ps un saluto a Simone Lorenzi , a voi amici una  notizia tanto per informarvi, la prossima intervista sarà Speciale per me (lo sono tutte) perchè ….bhè un po di suspance!

Un saluto il Vostro Ovosan

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Mostra “SPIRITO DEL GIAPPONE”

 

“SPIRITO DEL GIAPPONE” Torino

immagine_mostra_Held_20131016043455.__255_151“SPIRITO DEL GIAPPONE”29 ott. 2013- 12 gen. 2014

(L’Evento, organizzato dal Museo d’Arte Orientale MAO di Torino, offre un programma ricco di appuntamenti con la cultura giapponese, che si sviluppa intorno alla mostra fotografica dedicata al Giappone della fotografa francese Suzanne Held, realizzata in collaborazione con il Musée des Arts Asiatiques di Nice. Avranno luogo la cerimonia di chado a cura di Chiyuki Mitsumori, l’ikebana a cura di maestra Sato e di Associazione Wafu School of Ikebana, l’incontro e dimostrazione di calligrafia shodo a cura di Hiraoka, la danza butoh. Sono inoltre previste conferenze sui bonsai, sulla figura del guerriero giapponese attraverso i secoli, sul restauro delle opere giapponesi in carta e sulla carta giapponese come oggetto d’arte e forma di espressione artistica rappresentata dagli origami, esposizioni di ikebana e bonsai e altri eventi.)MAO-Museo d’Arte Orientale a Torino
Sala di esposizioni temporanee
Via San Domenico, 9/11

 

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Allenamento collettivo Judo Orbassano

PROGRAMMA ALLENAMENTO COLLETTIVO

JUDO

Allenamento Judo 10 Nov 2013

Sei invitato a partecipare con tutti i tuoi ragazzi!

Domenica 10 novembre 2013 con ritrovo alle ore 9,00 si svolgerà un allenamento collettivo di judo aperto a tutte le fasce d’età, dai 6 anni in su, presso la palestra comunale Neghelli, piazza Martiri della Libertà, Orbassano (stazione pullman gtt).

L’iniziativa sarà occasione di incontro e confronto dal punto di vista sportivo e sociale, con lo scopo di coinvolgere, far socializzare e divertire bambini ed adulti iscritti ai corsi di judo, trascorrendo una mattinata dove ci si dedicherà sì allo studio tecnico ed alla parte agonistica, per un maggior apprendimento della disciplina, ma anche al judo come gioco.

La mattinata sarà tenuta dagli stessi insegnanti partecipanti all’iniziativa, nella quale decideranno se svolgere una gara e quale forma adottare.

A tutti i partecipanti verrà consegnata una medaglia di partecipazione.

Come chiusura dell’allenamento, prevista per le ore 12,00 sarà offerto dall’associazione promotrice dell’iniziativa un rinfresco ai partecipanti, compresi gli insegnanti.

Si prega gentilmente di comunicare il numero dei partecipanti per preparare adeguatamente, medaglie e rinfresco.

I corsi di Judo, per bambini ed adulti, si tengono presso la palestra di V.le Regina Margherita 28 ad Orbassano, il martedì ed il giovedì dalle ore 18,15 alle ore 19,30. Per maggiori informazioni chiama al numero 3202722634.

 

Il Presidente

Michele Bonomo

 

Scarica la brochure 

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le vignette di ovo san

amletico Pat-man

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le vignette di ovo san

autocelebrativa,  si aggiunga quando scio divento Ovo-via, dopo caduta da Kote-gaeshi Ovo sbattuto, quando sono cotto Ovo-sodo,in Francia Ovo-alla coque...chi più ne ha  più ne metta…naturalmente son OVU-nque..vi sfido !

mantenendo un certo aplombe!!!!

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le interviste di Ovo san, con il M° Christian Andreotti

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Cari amici vicini e lontani come soleva dire Niccolò Carosio indimenticata voce sportiva di altri tempi, il Vostro Ovoreporter, si addentra in una nuova intervista. Sempre con l’intenzione di cercare l’uomo che stà dentro l’ hakama incontra virtualmente il Maestro Christian Andreotti V° Dan che insegna ad Alpignano  Provincia di Torino.

Giusto due dritte per conoscere il Maestro:

Fondatore  con la collaborazione dell’amico Valter Castagneris e del Maestro Rinaldi dell’associazione Yuki che ancora oggi è un punto di riferimento in Piemonte per lo studio e la promozione dell’Aikido.
Inizia una lunga stagione non ancora conclusasi di approfondimento della disciplina e di formazione nel campo della didattica che lo porterà a praticare altre arti marziali come il karate, il wing chung, il jujitsu, il kendo, lo iaido e discipline legate al benessere come lo yoga e lo shiatsu e a seguire stage e convegni sull’insegnamento dell’aikido e dell’educazione motoria in genere; la Yuki in questi anni organizza molteplici stage tecnici e di formazione anche con insegnanti internazionali come Philippe Gouttard (VI dan Aikikai) e Mare Seye (V dan Aikikai) con il quale si è andato ad instaurare un rapporto di amicizia e di scambio che dura tutt’ora. il 18 marzo 2012 il Progetto Aiki riunito in assemblea nazionale ha conferito il V Dan di Aikido a Christian Andreotti.

Ecco le Mitiche 5 domande

Ovo San -1) Nella Sua vita ha praticato oltre alle arti Marziali (aikido incluso) altri sport, in ogni caso alla base di un lavoro duro ,e determinato quanto ha contato per Lei mettersi in discussione con se stesso ogni volta e ripartire da zero?

Christian-  In effetti ho sempre praticato sport fin da piccolo e penso che la pratica motoria sia essenziale per la crescita di ogni individuo; il primo contatto con se stessi e con ciò che ci circonda lo si ha attraverso il corpo e imparare a conoscerlo, saperlo utilizzare è alla base del processo di conoscenza.
Il piacere di fare esercizio fisico e lavorare sodo (…scusa Ovo san!) è ciò che vorrei trasmettere ai miei allievi, siano essi giovani o meno, perchè attraverso questa esperienza ho appreso l’importanza, come dice lei, di mettersi in discussione e ripartire anche da zero quando i problemi e gli ostacoli, alla quale siamo sottoposti durante la nostra vita, lo rendono necessario.
Questo aspetto nell’aikido è reso evidente dalle ukemi (letteralmente ricevere col corpo), esercitarsi nelle cadute è faticoso e spesso mette nelle condizioni il principiante (ma anche gli esperti) di dover superare, con quella determinazione a cui facevamo riferimento, le proprie paure; proprio per questo imparare che ci si può rialzare ha delle ricadute psicologiche positive importanti e inaspettate.

Ovo san-  2)Parliamo di Bambini, con l’associazione Yuki ha lavorato molto con i piccoli samurai, come si fa a coglierne il limite senza forzare la loro fragilità sia fisica che mentale?

Christian – Tempo fa l’Aikido veniva considerata una disciplina solo per adulti soprattutto perche’ si ritenevano i bambini incapaci di coglierne gli aspetti artistici, filosofici e  sarebbero stati in pericolo di fronte allo studio di leve e chiavi articolari fine a se stessi. Questa visione, che purtroppo ancora oggi troviamo in alcuni sedicenti esperti del settore, e’ frutto a mio parere solo dell’ignoranza; non si conosce ad esempio il sistema scolastico italiano dove nella scuola dell’infanzia, se non gia’ al nido, ai giovani studenti vengono impartiti i rudimenti del disegno, della pittura, della musica, della scrittura non che’ dell’educazione motoria e della religione. I giovani, proprio perchè tali, sono in grado di cogliere gli aspetti più alti delle espressioni umane.
Nei bambini l’apprendimento passa attraverso il gioco, le lezioni per quanto siano serie e lo studio di una disciplina come la nostra sia una cosa seria devono essere anche divertenti e ludiche; in questi anni con i più giovani ho imparato che gioco serio non è un ossimoro: avete osservato i bambini quando giocano tra di loro? Sono maledettamente seri!
Insegnare è una parola che deriva dal latino insignare cioè imprimere segni, il dovere di un istruttore di aikido è quello di trovare il modo, gli esercizi giusti, i giochi giusti, per imprimere quei segni, rappresentati nel nostro caso dall’Aiki, in chiunque al di la di età, genere e abilità.
Il principio fondante della nostra disciplina e’ l’armonia sia come aspetto tecnico che etico: che cos’altro puo’ preservare i nostri giovani se non la ricerca dell’Armonia con se stessi, con gli altri e in cio’ che gli circonda? Credo che non ci sia altro da dire.

Ovo san- 3) Aikimarathon! una manifestazione full-immersion dall’alba al tramonto (diciamo) non stop, non nasce certo per vedere il limite di un’atleta ma per…?

Christian – Perche’ no? Gli aikidoka sono anche atleti non solo studiosi di tecniche marziali o di discipline orientali. Nell’aikido non ci sono gare ma l’aspetto atletico e’ presente e un buon allenamento serve a stare meglio fisicamente e a non farsi male durante la pratica. L’AIKImarathon non ha lo scopo pero’ di assegnare una coppa ma di far vincere l’Aikido e la solidarietà. Praticanti e maestri di diversa esperienza, scuola, stile e organizzazione si ritrovano insieme per promuovere la disciplina che amano, raccogliere fondi destinati alla beneficenza e … mettersi alla prova.

Ovo san- 4)domanda filosofica ,se l’Aikido fosse un genere musicale per Lei sarebbe?

Christian – Blues. Non mi chieda perche’ ma a me piace il blues quindi dev’essere sicuramente cosi’!

Ovo san-  5) Leggo nella sua biografia un grande rapporto con Sensei C: Tissier (che tutti ammiriamo) qual’è l’emozione o il ricordo che le è più caro?

Christian-  Non mi dilungo nel mio rapporto con il Maestro, credo che sia uno degli insegnanti piu’ conosciuti oggi e piu’ impegna ti nel mondo nella diffusione dell’Aikido anche attraverso innumerevoli stage, nonostante ciò è partito dalla Francia superando anche qualche problema politico-organizzativo non di poco conto per venire a festeggiare con me e con gli allievi della nostra associazione i primi dieci anni di attività. Di Christian Tissier ho potuto apprezzare in questi anni oltre le doti tecniche e pedagogiche che sono sotto gli occhi di tutti, la disponibilità e l’abnegazione verso l’Aikido e i propri allievi.

Christian Andreotti

ringrazio il Maestro Christian per la bella intervista , sono contento perchè ogni volta che ascolto le storie di questi grandi Maestri, fortifico lo spirito del mio Aikido.

un abbraccio a tutti Ovo San

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