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Aikido Orbassano – Bushi no Kami

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Aikido giusto o sbagliato? Quanti stili di Aikido ci sono?

Posted on 21/01/201217/08/2015 By pat 1 commento su Aikido giusto o sbagliato? Quanti stili di Aikido ci sono?

Spesso ci si chiede come mai l'aikido che si vede fare da una persona può essere completamente diverso da quello di un'altra persona. Uno è giusto e uno è sbagliato?

Provo a esprimere una mia opinione.

Di certo, l'esperienza e la propria struttura fisica incidono moltissimo e sebbene la base deve essere uguale per tutti, a partire da certi livelli di padronanza (che secondo me possono arrivare prima o anche molto dopo aver conseguito il primo livello di cintura nera) si inizia volenti o nolenti a "interpretare" l'aikido alla luce di quanto si è capito e di cosa si può esprimere.

Storicamente, gli allievi di O-sensei arrivavano dalle più disparate arti marziali e ognuno assimilava una parte dell'aikido del fondatore.

Morihei Ueshiba stesso creò l'aikido a partire dal Daito-Ryu Akijujutsu, scuola guerriera da cui è partito per poi formare l'insieme di tecniche che compongono l'aikido.

Alcuni di questi allievi facevano parte di una cerchia interna privilegiata (gli uchi-deshi) che vivevano a stretto contatto con il fondatore e potevano studiare in maniera più approfondita tutti gli aspetti di quest'arte marziale.

Si dice che O-sensei difficilmente spiegava le tecniche; le dimostrava e basta. Tutte le spiegazioni erano su base filosofica, più che su come andasse eseguita la tecnica.

Un praticante che ha già una base di un altra arte marziale, inevitabilmente tende a fondere gli aspetti di queste discipline e quindi praticanti molto diversi iniziano a manifestare un aikido piuttosto diverso. 

Queste persone trasmettono una base comune e un' interpretazione diversa della stessa disciplina.

Se questo nasce già dai grandi maestri, figuriamoci poi le strade che possono prendere i successivi allievi.

L'aikikai rappresenta lo stile ufficiale, la base se vogliamo.

L'Iwama Ryu (o Takemusu Aikido) viene ritenuto quello più autentico e vicino a quello del fondatore.

Poi tra i più noti ci sono lo Yoshinkan e il Ki-aikido, giusto per citarne alcuni,

Quindi trovo piuttosto naturale vedere impostazioni ed esecuzioni differenti quando ci si confronta con gli altri praticanti, ma definire quale sia l'aikido giusto o l'aikido sbagliato (tranne che per le evidenti eccezioni del caso, dove chiaramente quel che si pratica non è più aikido e manca la base vera e propria) diventa piuttosto un "fai parte del mio circolo" o "non fai parte del mio circolo".

Fai la tecnica nel modo Aikikai o nello stile IWAMA? Stile duro o morbido? realistico o farlocco? Fai parte della federazione grande o di quella piccola?

Trovo che separare, quando alla base ci dovrebbe essere l'unione, non sia una gran cosa, e spesso ci si scorda che si è partiti tutti dalla stessa radice.

Fortunatamente non ragionano tutti allo stesso modo e spesso si incontrano o si vedono maestri e praticanti che vanno oltre queste divisioni e finalmente si può praticare la via dell'armonia 🙂

E per l'aikido in italia?

Qui si trova un approfondimento al riguardo, che dimostra anche quanto sia stata articolata e interessante la sua evoluzione nel nostro paese,

 

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Aikido, Cultura Tags:aikido, cultura, Riflessioni, stili, vario

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Comment (1) on “Aikido giusto o sbagliato? Quanti stili di Aikido ci sono?”

  1. osvaldo ha detto:
    22/01/2012 alle 17:25

    io personalmente penso che " come anche tu mi insegni " ognuno debba fare suo l'aikido, nel senso che deve addattarlo a se per crescere  in Armonia con se e con gli altri.

    non per esser differenti ma per personalità o fisicità propria.

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